Questa mattina, in occasione della Giornata della memoria delle vittime dell’Olocausto, gli studenti e le studentesse del liceo scientifico statale Giancarlo Siani di Sant’Arpino, in provincia di Caserta, hanno partecipato a un flash-mob per ricordare l’orrore e le vittime della Shoah. L’iniziativa, dal forte significato simbolico e dal carattere storico-commemorativo, oltre a trovare la partecipazione del corpo studentesco dell’istituto superiore, è stata organizzata dai giovani dell’associazione santarpinese Spazio Virale. I partecipanti si sono così incontrati stamattina a scuola, indossando degli indumenti di colore scuro in segno di rispetto e di cordoglio per le vittime dell’Olocausto, ed esponendo dei messaggi di commemorazione utilizzando l’hashtag #PerNonDimenticare, sottolineando così l’importanza della memoria storica affinché eventi così drammatici e catastrofici come quello del genocidio del popolo ebraico per mano nazista non avvengano mai più. L’evento è stato fortemente voluto da Antonio Belardo, rappresentante di istituto del liceo, e da Rocco Capasso, presidente di Spazio Virale.
Era il 27 gennaio del 1945, esattamente settantasette anni fa, quando le truppe dell’Armata Rossa aprirono i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, liberando i pochissimi sopravvissuti rimasti e mostrando al mondo intero cosa fosse capace di generare l’efferatezza, l’odio la follia ideologica del nazifascismo. Ebrei, rom, sinti, omosessuali, oppositori politici, minoranze etniche, disabili, furono tutti accomunati dal destino atroce al quale dovettero andare in contro; condannati a morire da chi considerava il “diverso” come qualcosa da eliminare per sempre dalla faccia della terra in virtù di una presunta quanto astratta e insensata supremazia della “razza ariana”. Ancora oggi, purtroppo, il nazismo non è stato completamente debellato, e si manifesta ogni volta che qualcuno viene discriminato solo perché non è uguale agli altri. Forme di discriminazioni attuali come il razzismo, l’antisemitismo, l’omofobia e la xenofobia non sono altro che le eridità che ancora oggi ci portiamo dietro da una delle pagine più tristi e atroci della storia non solo dell’Europa ma dell’umanità intera. Fenomeni che possono essere combattuti solamente con la cultura, la conoscenza, l’inclusività e l’educazione al rispetto.