Arriva, puntuale, la scure del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca contro gli abitanti di Saviano. Nel comune del Napoletano, l’altro giorno, si è celebrato il funerale del sindaco e stimato medico Carmine Sommesse, deceduto per Covid-19, alla presenza di perlomeno 200 persone assembrate in strada per dare l’ultimo saluto al primo cittadino. Il governatore, con un’ordinanza, di oggi, 19 aprile, ha, di fatto, dichiarato Saviano “zona rossa”.
Nel provvedimento numero 35, De Luca ha disposto “il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui ivi presenti; il divieto di accesso nel territorio comunale; la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità”. La restrizione, salve nuove disposizioni, resterà in vigore fino al prossimo 25 aprile.
Ieri, avevano destato non poco scalpore le immagini del funerale di Carmine Sommese sul web, scatenando un’ondata generale di indignazione. Al defunto primo cittadino, infatti, gli abitanti della cittadina del Napoletano hanno pensato di tributare un saluto pubblico, in aperta violazione delle regole anti-contagio vigenti che hanno vietato la celebrazione di qualsiasi tipo di cerimonia e disposto stringenti regole di distanziamento sociale. Le conseguenze del gesto, come prevedibile, non si sono fatte attendere: è notizia di ieri che il prefetto di Napoli Marco Valentini, dopo aver preso egli stesso visione delle immagini, abbia inviato al vicesindaco di Saviano Carmine Addeo una nota ufficiale per stigmatizzare fermamente quanto accaduto. Nel messaggio, la Prefettura ha sottolineato come alla commemorazione organizzata abbiano partecipato lo stesso Addeo, con tanto di fascia tricolore, e persone appartenenti alla polizia locale e alla protezione civile, che avrebbero addirittura curato la predisposizione di transenne e barriere di contenimento della zona della chiesa: il tutto come se si trattasse di una manifestazione pubblica e autorizzata dalle istituzioni.
Comportamento, questo, che ha costretto Valentini a rimarcare come le norme vigenti proibiscano ogni forma di assembramento in qualsiasi zona della città e sospendano la celebrazione di funerali e altre manifestazioni organizzate di qualsiasi natura, siano esse cerimonie civili o religiose. Il prefetto di Napoli ha infine riferito di considerare molto grave l’accaduto, in maniera particolare la presenza alla commemorazione del vicesindaco, in un frangente così eccezionale come quello dell’epidemia in atto, in cui migliaia di cittadini italiani non hanno avuto la possibilità di celebrare i funerali dei propri cari, rispettando le disposizioni imposte dai decreti nazionali. La valutazione dei fatti alla luce delle normative vigenti è attualmente al vaglio della stessa Prefettura, mentre il locale comando dei carabinieri sta procedendo agli adempimenti di propria competenza. Intanto, indaga la Procura di Nola.