Una storia di quelle che non vorremmo mai scrivere. Un fatto che coinvolge una maestra, un’educatrice. Non è il primo caso di presunti maltrattamenti a un ragazzo disabile in una scuola pubblica, ma ogni volta che succede l’iniziale incredulità si trasforma in rabbia o sconforto.
Siamo ad Ercolano e Fabio, nome naturalmente di fantasia, frequenta la seconda elementare ed è seguito da un’insegnate di sostegno. Ha disturbi dello spettro autistico, ma riesce a comprendere ciò che gli succede intorno e ad avere un buon rapporto con i compagni di classe, alcuni dei quali sono per lui un vero e proprio supporto nei momenti difficili della giornata. Le materie scientifiche sono le sue preferite, in particolare la matematica.
L’inizio dell’anno fila via liscio senza problemi, sino a quando la maestra di sostegno va in maternità. Da questo momento in poi Fabio si chiude in se stesso. Torna a casa e non vuole fare i compiti, diventa irascibile quando si parla della scuola ed è apatico nel lavoro in classe. Non parla, non spiega i motivi di questo improvviso cambio di umore, apparentemente ingiustificato.
I genitori iniziano a preoccuparsi e la preoccupazione diventa sgomento alcuni giorni prima di Natale. Vanno a scuola, per i saluti e gli auguri dell’ultimo giorno in classe prima delle festività. Sono avvicinati da altri genitori, sconvolti da ciò che hanno saputo dai figli.
Nella denuncia consegnata presso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata il padre e la madre di Fabio sono tanto chiari, quanto sicuri di ciò che affermano. “Nostro figlio è stato ripetutamente offeso, minacciato, picchiato e preso a calci dall’insegnante di matematica”. A conferma di ciò dichiarano anche di aver visto dei lividi sul corpo del bambino.
Inoltre, dalla querela e dalle testimonianze, sembra che la maestra di matematica avrebbe dato uno schiaffo al bambino dopo una reazione di quest’ultimo (il lancio di un pennarello) all’ordine impartito dall’insegnante ad alta voce. Il tutto sarebbe avvenuto davanti ad altre due maestre e a circa quaranta piccoli alunni.
Dopo la denuncia, la Procura sta procedendo alle opportune verifiche e sicuramente ascolterà le persone che i genitori del piccolo ritengono responsabili. A partire dalla maestra di matematica, querelata per violenza privata, così come verranno ascoltate la preside e due insegnati di sostegno, accusate di aver avuto “un comportamento omertoso” per difendere la collega.
Segui già la pagina Il Crivello.it?
Commenti riguardo questo post