I presidi degli istituti scolastici italiani non hanno dubbi: secondo il loro punto di vista, almeno per i prossimi mesi, un rientro in classe al 100% non è possibile per tutta una serie di fattori organizzativi e strutturali delle scuole stesse. Ad aggravare la situazione c’è la pericolosa variante inglese che si è dimostrata molto più contagiosa del ceppo originario del virus del Sars-Cov-2. A fare le veci dei dirigenti scolastici, ai microfoni di Sky Tg24, è intervenuto Antonello Giannelli, presidente dell’Anp – Associazione nazionale presidi.
Per Giannelli la situazione è ancora critica ed è difficile da gestire: è ancora presto dunque per poter parlare di un rientro totale in classe anche a causa del numero sempre più crescente di contagi che avvengono tra i banchi di scuola. Si tratta di un obiettivo raggiungibile solamente nel lungo termine, a partire dal prossimo anno scolastico, fa sapere il presidente dell’Anp, quando la campagna di vaccinazione sarà già a buon punto. A preoccupare i presidi italiani sono soprattutto le varianti che colpiscono almeno una persona su cinque, per questo la situazione all’interno delle scuole va monitorata attentamente.

Secondo Gianelli ci sarà bisogno in questi mesi di uno sforzo comune da parte delle istituzioni scolastiche per incrementare la didattica a distanza e di migliorarla affinché vengano superati i limiti e le inefficienze emerse durante questi mesi. Inoltre, per il portavoce dei presidi italiani, bisogna ridare centralità all’Invalsi, l’Istitito nazionale per la valutazione dell’istruzione, affinché attui un monitoraggio obiettivo sulle trasformazioni subite in questi mesi dal mondo scolastico. L’organo valutativo, in questo caso, fungerebbe da strumento di diagnostica per valutare lo stato di salute in cui versa la scuola italiana.
Al termine dell’intervista Giannelli chiede infine che venga attuato un piano di recupero scolastico al fine di agire in quei contesti dove si è fatta sentire più pesantemente la crisi sociale causata dalla pandemia. Il Covid-19 non ha fatto altro che aggravare determinate condizioni di svantaggio e di povertà educativa che vanno affrontate e risolte con un piano di intervento valido che vada ad agire sia a livello territoriale che della singola classe, così da dare una mano a tutti quegli alunni che sono stati svantaggiati oppure sono rimasti indietro durante le lezioni svolte online in modalità a distanza.
Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?