Mezza tonnellata di sigarette di contrabbando: è questo il quantitativo di merce illegale che i carabinieri hanno sequestrato nel corso delle indagini che hanno portato alla denuncia di due persone residenti a Napoli. Gli indagati, un uomo e una donna rispettivamente di quarantuno e trentatrè anni, entrambi del quartiere Pendino nonché volti noti alle forze dell’ordine, sono stati fermati da una pattuglia della compagnia Stella, all’altezza di via Limitone d’Arzano, nel quartiere Secondigliano. I militari dell’Arma li avevano già seguiti e osservati a lungo, registrando tutti i loro movimenti considerati sospetti. La conferma è arrivata quando i due sospettati sono stati bloccati a bordo di due vetture e perquisiti.
Durante i controlli le preoccupazioni dei carabinieri hanno trovato conferma: all’interno dei due autoveicoli sono stati trovati 220 chili di sigarette suddivise in 1.200 stecche. La merce illegale era altresì pronta per essere venduta e immessa sul mercato del contrabbando, molto florido in alcune zone periferiche della città di Napoli, caratterizzate da un’elevata permeabilità criminale e dove è veramente difficile far rispettare la legalità. Le indagini dei militari sono poi proseguite e le piste hanno condotto i carabinieri a Ottaviano, nel Vesuviano, dove è stato perquisito un villino, riconducibile anch’esso ai due contrabbandieri fermati a Secondigliano, all’interno del quale sono stati rinvenuti altri 280 chili di “bionde”, suddivise in 1.400 stecche.
In totale, nel corso delle due operazioni eseguite, è stata rinvenuta mezza tonnellata di sigarette. L’uomo e la donna fermati sono stati pertanto denunciati per concorso in detenzione di ingenti quantità di tabacchi lavorati esteri di matrice illegale. Non si tratta dell’unica azione di questo tipo eseguita dalle forze dell’ordine nell’ultimo periodo: meno di una settimana fa gli uomini della guardia di finanza hanno sequestrato a Bacoli, sul litorale flegreo, sette quintali di sigarette, prive del contrassegno di Stato, pronte a essere smerciate illegalmente. Un’operazione analoga è avvenuta anche ad Aversa sempre a opera dei finanzieri.
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