Dovrà rispondere dei reati di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale Antonio Zaccariello, il 26enne di Teverola tratto in arresto nella serata del 12 febbraio dagli agenti della polizia giudiziaria del commissariato di Aversa. L’indagine nei confronti del giovane era scaturita da una più ampia attività di controllo del territorio, nel corso della quale gli agenti della polizia di Stato avevano notato come diversi indizi raccolti portassero a supporre che Zaccariello avesse messo su una cospicua attività di spaccio di droga. Appostati nei pressi dell’abitazione del sospetto, gli uomini della polizia giudiziaria hanno pizzicato il giovane alla guida della propria autovettura e gli hanno intimato di accostare. Riconosciuti gli agenti che, già in passato, lo avevano controllato e sanzionato più volte, Zaccariello ha ignorato l’alt e si è dato alla fuga, colpendo di striscio uno dei poliziotti, il quale ha riportato lesioni giudicate guaribili in dodici giorni.
La fuga del 26enne dalla legge, tuttavia, è stata di breve durata: resosi conto del reato commesso, Zaccariello si è infatti costituito dopo poco presso la stazione dei carabinieri di San Marcellino. Nel mentre tuttavia, le indagini della polizia sulle attività illecite del giovane erano proseguite: a seguito di una perquisizione domiciliare, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato un chilo e settecento grammi di marijuana, cinquanta grammi di cocaina, strumenti per il confezionamento di dosi utili allo spaccio, diversi telefoni cellulari utilizzati per gestire la vendita e un bilancino di precisione. I rilievi delle forze dell’ordine hanno evidenziato come tutto il materiale fosse normalmente conservato in una scatola di ferro di forma rettangolare, abilmente occultata in una presa elettrica. Tratto in arresto dai poliziotti, per Zaccariello si sono aperte le porte della casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere, dove resterà a disposizione della competente autorità giudiziaria. L’operazione di Teverola si inquadra in una più articolata attività, volta al contrasto dello spaccio di stupefacenti nell’agro aversano, portata avanti dalla sezione investigativa della polizia di Stato, diretta dal primo dirigente Vincenzo Gallozzi e coordinata dal commissario capo Vincenzo Marino.
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