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Home Cultura

Napoli, al Teatro instabile in scena “Mater camorra e i suoi figli”

Pier Paolo De Brasi di Pier Paolo De Brasi
25 Dicembre 2019
in Cultura, Spettacoli

Sabato 28 e domenica 29 dicembre, ore 20,30, e giovedì 9 gennaio 2020, ore 20.30, al Teatro instabile Napoli, la Talentum Production, in collaborazione con l’Accademia vesuviana del teatro e cinema, propone “Mater camorra e i suoi figli”, adattamento da Brecht di Gianni Sallustro e Nicla Tirozzi, anche protagonisti dello spettacolo.

La regia è di Gianni Sallustro. Lo spettacolo è dedicato a Gaetano Montanino, a dieci anni dalla sua morte, riconosciuto “vittima del dovere” con decreto del 2013. Lo spettacolo ha il patrocinio morale del Comune di Napoli, Libera Campania, Articolo 21, A.R.Ca Agende Rosse Campania.

“Questo lavoro, nato da un’idea di Michele Del Grosso – dice il regista Gianni Sallustro – è stato allestito da me in diverse occasioni; lo metto in scena dopo avere preparato gli attori attraverso il workshop “Il teatro epico di Brecht”, finalizzato a raggiungere un’ottima conoscenza di Brecht e in particolare di una tra le sue opere più significative che è “Madre Courage”. Di questo capolavoro abbiamo fatto la decodifica del testo, dei suoi personaggi per poi passare alla messinscena del testo, rielaborato in dialetto napoletano”.

L’idea è nata dopo che l’Accademia vesuviana del teatro e cinema ha ricevuto  nel maggio del 2012 dalla Polizia di Stato un attestato di benemerenza così motivato: “Per l’alto valore sociale e per l’impegno profuso  nel diffondere la cultura della legalità attraverso progetti di teatro, musica e danza; centro di aggregazione per i giovani che attraverso l’arte e con la realizzazione di spettacoli, diventano testimoni di una società più giusta e libera dalla violenza, diffondendo i valori di giustizia e coraggio sia nella loro terra sia nei centri di giustizia minorile”.

Caratteristiche del lavoro. Il linguaggio con cui si esprimono gli attori è un insieme dei vari dialetti campani. Lo zoomorfismo è una caratteristica fondamentale dei personaggi dello spettacolo per sottolineare la loro bestialità. La “Guerra dei Trent’anni” viene attualizzata nello scontro perenne fra i clan. La presenza nello spettacolo di un coro greco di animali che sottolinea le parti salienti del testo. È come se ci si immergesse in una giungla. I costumi ricoperti di soldi macchiati di sangue: il denaro, unico interesse dei camorristi. L’unico elemento scenografico è un carro che, sui quattro lati, è composto da quattro sculture che riproducono le capuane Matres Matutae che, come sfingi, custodiscono l’enigma della vita. Lo spettacolo è inserito nel programma del Natale a Napoli.

 

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Tags: camorraNapoliteatro
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