Dal 5 al 7 agosto le serate estive di Orta di Atella, in provincia di Caserta, brilleranno di luce grazie alle stelle della musica jazz nazionale e internazionale. Giunge infatti alla sua ottava edizione estiva, e dopo le tre parentesi invernali, l’attesissimo Think Jazz, uno dei festival musicali più importanti e attesi per gli amanti del jazz in Campania. La kermesse musicale si svolgerà nella cornice della Piazzetta del Rosario, alle spalle della Chiesa di San Massimo, in una delle zone più suggestive e caratteristiche del centro antico della città atellana. L’edizione di quest’anno del festival si presenterà agli spettatori con una doppia line up per ogni serata, ognuna ricca di artisti legati a stili e generi musicali eterogenei e diversi tra loro, ma tutti uniti a un unico filo conduttore, quello del jazz, evidenziando e valorizzando la trasversalità culturale e la dinamicità esecutiva di ogni gruppo e musicista.
L’obiettivo degli organizzatori è quello di valorizzare i luoghi simbolo della città attraverso la promozione della musica così da permettere ai cittadini atellani di tornare a rivivere, grazie agli imperdibili concerti serali in programma, le strade e le piazze del centro storico, dando nuova vita a una città che ha un grande bisogno di eventi e di manifestazioni culturali per rinascere e risollevarsi. Solo in questo modo la città atellana può tornare a essere un importante punto di riferimento artistico-culturale per tutto il territorio. Durante la tre giorni della rassegna musicale, sul palco del festival, si esibiranno infatti alcuni tra i più importanti artisti della scena musicale jazzistica contemporanea, con musicisti di fama nazionale e internazionale che porteranno, con le loro imperdibili esibizioni, lustro e notorietà alla città atellana, per regalare agli spettatori emozioni e sensazioni uniche.

Sebbene il jazz venga oggi considerato una musica “colta”, le sue radici sono in realtà profondamente popolari. Il genere nacque agli inizi del Novecento sotto forma di “canzoni da lavoro” che venivano intonate dalle popolazioni afroamericane per alleviare il faticoso e duro lavoro nei campi e nelle vaste piantagioni nel sud degli Stati Uniti. Le prime formazioni jazz nacquero a New Orleans, in Louisiana. Fondamentale, per l’evoluzione del genere, fu il contributo portato dagli italiani emigrati in America in cerca di fortuna i quali aggiunsero gli strumenti della tradizione popolare. Non è un caso che molti dei primi assemblamenti di musica jazz fossero composti da gruppi “meticci”, con musicisti afroamericani e italoamericani. Fu una prima commistione di generi e di stili musicali, un melting pot che avrebbe segnato e caratterizzato l’evoluzione del jazz fino ai giorni nostri, rappresentando un ponte culturale tra Africa, Europa e Americhe.
Ad aprire l’ottava edizione del Think Jazz, nella serata di venerdì 5 agosto, alle ore 21:30, ci sarà il Grégory Privat Trio. L’ensemble musicale fondato dal pianista e vocalist caraibico Grégory Privat sarà il primo a esibirsi sul palco del festival. Di origini martinicane, Grégory Privat ha iniziato a suonare il pianoforte fin dalla tenera età. Laureatosi in ingegneria ma con una smisurata passione per la musica, il giovane e talentuoso pianista ha partecipato al Montreux Jazz Festival, una delle più prestigiose rassegne di musica jazz al mondo, per poi arrivare finalista alla Martial Solal Competition di Parigi. Grazie agli album Ki Koté, Tales of Cyparis, Luminescence e Family Tree ha ricevuto grandi apprezzamenti dalla critica che lo ha collocato tra i musicisti più in vista nella nuova scena musicale mondiale. Dopo diverse collaborazioni con artisti di fama internazionale e in cerca di libertà e ispirazione artistica, Grégory Privat ha creato una propria etichetta discografica grazie alla quale ha prodotto e registrato l’album Soley, seguito da Yonn, suo primo lavoro discografico da solista. Sul palco del Think Jazz il pianista caraibico sarà accompagnato da Chris Jennings al contrabbasso e da Tilo Bertholo alle percussioni.

A seguire, sul palco della kermesse, si esibiranno gli Aleph Trio, interessante progetto di musica jazz partenopeo composto da Antonio Cece alla chitarra, Daniele De Santo al contrabbasso e da Marco Fazzari alla batteria. Caratterizzato da uno stile musicale versatile ed eclettico, il trio si muove agevolmente in diversi spazi sonori consolidati da anni di collaborazioni, live e registrazioni. I tre musicisti partenopei orientano la loro musica verso la ricerca di un nuovo linguaggio musicale sperimentale che faccia da “cerniera” tra jazz, musica classica, rock, minimal ed elettronica, con un risultato pienamente godibile. Promenade, loro disco d’esordio, è composto da brani interpretati con una poetica che rimanda alla musica strumentale e ad una narrativa che regala affascinanti scenari onirici.

La serata di sabato 6 agosto sarà invece accompagnata dalle suggestive e incantevoli note del Mathias Eick Quintet. Il progetto musicale, nato attorno alla figura del compositore norvegese Mathias Eick, è sicuramente uno dei più interessanti nel panorama musicale internazionale. Musicista di grande bravura tecnica ed espressiva, a suo agio soprattutto con la tromba ma anche ottimo pianista, contrabbassista e chitarrista, Mathias Eick ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti tra cui la vittoria all’International Jazz Talent di New York, oltre a collaborare con alcuni dei “mostri sacri” della musica jazz come Chick Corea e Pat Metheny. Con cinque album da solista all’attivo, The Door, Skala, Midwest, Ravensburg e When we Leave, Eick si esibirà sul palco del Think Jazz accompagnato da una formazione di cinque elementi composta da Håkon Aase al violino e alle percussioni, Andreas Ulvo al pianoforte, Audun Erlien al basso e Torstein Lofthus alla batteria. Il quintetto vuole rendere omaggio ai paesaggi sonori mozzafiato e alle incursioni musicali scandinave uniche nel loro genere, con un registro che ricalca il lirismo e la malinconia del grande jazzista canadese Kenny Wheeler.

Sul palco della kermesse sarà poi la volta dell’Andrea Abbadia Quartet. Bresciano d’origine ma casertano d’adozione, Andrea Abbadia studia sassofono al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli dove è allievo di Marco Zurzolo, per poi laurearsi al Conservatorio Morlacchi di Perugia. Negli anni ha partecipato ad alcuni dei più importanti festival di musica jazz in Italia tra cui l’Umbria Jazz e il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Il quartetto, composto da Lello Petrarca al pianoforte, Luca Varavallo al contrabbasso e Alex Perrone alla batteria, nasce in occasione della pubblicazione del loro disco d’esordio Maschere. Composizioni e arrangiamenti portano la firma del sassofonista Andrea Abbadia e sono stati creati “su misura” per ogni musicista del quartetto. La peculiarità della loro musica è rappresentata dal suono inusuale del sax baritono del leader del gruppo il quale, fondendosi con il virtuosismo dei musicisti, rende le esecuzioni davvero suggestive e interessanti.

Domenica 7 agosto, per la serata finale del festival, salirà sul palco il David Helbock Trio. L’ensemble musicale è nata attorno al pianista austriaco David Helbock, allievo del pianista jazz newyorkese Peter Madsen. Artista pluripremiato e di fama mondiale, Helbock ha vinto per ben due volte il primo premio al Jazz Piano Solo di Montreux ed è stato insignito dell’Outstanding Artist Award, il più prestigioso riconoscimento musicale in Austria. Nell’arco della sua carriera ha pubblicato venti album sia da solista che come leader e sideman di numerosi progetti di musica jazz. Tra i suoi più importanti lavori discografici, acclamati dalla critica e dal pubblico, vanno menzionati Into the Mystic, Tour d’Horizon, The New Cool e il più recente Playground, accompagnato dalla sensuale e suadente voce della cantante francese Camille Bertault. Tra le sue pubblicazioni va senz’altro annoverato Playing John Williams, omaggio al maestro e direttore d’orchestra John Williams, compositore di alcune delle colonne sonore che hanno segnato la storia del cinema, da Star Wars a Harry Potter, da Indiana Jones a Jurassic Park. Sul palco del Think Jazz Helbock sarà affiancato da Tobias Vedovelli al basso e da Reinhold Schmölzer alla batteria.

A chiudere l’ultima notte in jazz del festival saranno gli Oportet, trio di musica nato da un’idea di Stefano Costanzo, batterista e compositore, con Marco Fiorenzano al piano e Umberto Lepore al contrabbasso. Il trio si distacca dai canoni classici del jazz per addentrarsi negli antri dell’improvvisazione estrema, aprendosi alle nuove tendenze della musica contemporanea e alle contaminazioni fusion, spaziando dal riduzionismo a sonorità provenienti dalla scuola post-rock e hard-core, dando così vita a uno stile musicale unico. Gli Oportet hanno all’attivo due album: il primo, Volturnalia, è un viaggio musicale nel passato che riprende e ricalca l’antica tradizione delle feste pagane in memoria del Dio Volturno, divinità fluviale sacra agli Etruschi e venerata nella città di Capua; il secondo, Scandala, può essere definito un vero e proprio concept album registrato interamente dal vivo e in presenza del pubblico, basato sull’improvvisazione e sul puro istinto.

Per ben tre serate, grazie al lavoro, all’impegno e ai sacrifici messi in campo dai soci dall’associazione Think Jazz, Orta di Atella avrà l’onore e il piacere di ospitare alcune delle stelle internazionali della musica jazz, trasformando la città atellana in una piccola capitale della musica dal vivo. L’associazione è inoltre impegnata nel celebrare ogni anno l’International Jazz Day, manifestazione internazionale indetta dalle Nazioni Unite per promuovere la musica jazz in tutto il mondo. L’Unesco ha infatti riconosciuto il valore universale del jazz quale importantissima forma d’arte che ha contribuito a promuovere il dialogo interculturale, il rispetto dei diritti e della dignità umana, impegnandosi a sradicare le discriminazioni e nel rafforzare l’uguaglianza. Il jazz è infatti un genere musicale basato sulla coesistenza, sulla contaminazione, sul dialogo tra mondi, lingue, etnie, culture e popoli diversi, e non potrebbe essere diversamente.
Per ricevere maggiori informazioni sul festival, sulle modalità di prenotazione e di accesso è possibile contattare i numeri 349 081 0443 e 346 2472 470, visitare il sito internet www.thinkjazz.it oppure scrivendo ai canali social dell’evento. Per poter assistere alle esibizioni dal vivo in prima serata, che si svolgeranno a partire dalle 21:30 di ogni sera e per tutta la durata della rassegna, essendoci un numero limitato di posti, è consigliabile prenotarsi compilando l’apposito form on-line (clicca qui). Le esibizioni in seconda serata, invece, si svolgeranno a partire dalle 23:00 e sono ad accesso libero e gratuito. Per chi giunge in auto da fuori città è consigliabile sostare i veicoli al di fuori del perimetro del centro storico per non congestionarne le strade. Piazzetta del Rosario è infatti raggiungibile facilmente a piedi. L’evento gode del patrocinio del Comune di Orta di Atella e del Consiglio regionale della Campania.
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