Una grossa operazione contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, denominata Chef “Crack-Ko”, è stata condotta sin dalle prime ore di questa mattina dalla squadra mobile di Salerno, che ha smantellato un’organizzazione criminale attiva proprio nel Salernitano ma con ramificazioni anche nel Napoletano. L’attività di spaccio del sodalizio criminale, tra l’altro, è proseguita senza sosta anche nel periodo di lockdown, nonostante le norme anti-contagio che limitavano la mobilità.
Gli investigatori della sezione antidroga della squadra mobile salernitana, dunque, coadiuvati dal personale delle squadre mobili di Napoli e di altre questure, con l’ausilio dei reparti della prevenzione crimine, delle unità cinofile e col supporto aereo di un elicottero della polizia di Stato, hanno eseguito, nelle province di Salerno e Napoli, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di quarantacinque indagati, ritenuti responsabili di associazione finalizzata appunto al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Per trentotto è scattata la custodia in carcere, mentre altri sette sono finiti agli arresti domiciliari.
Nel dettaglio, le indagini hanno messo in evidenza l’esistenza di un’organizzazione capace di riversare massicciamente, in modo costanteesistematico, sostanze stupefacenti in diversi quartieri del capoluogo e di altri centri salernitani, facendo emergere anche le attività illecite collegate all’acquisto, trasporto, detenzione, lavorazione, confezionamento, vendita e cessione di sostanze stupefacenti come cocaina, hashish, crack e marijuana. In più, in seguito alle perquisizioni domiciliari gli agenti hanno rinvenuto anche una pistola a tamburo e denaro in contanti, probabile provento dell’attività illecita, per una somma pari a 700.000 euro circa.
Anche attraverso intercettazioni telefoniche, le attività info-investigative hanno portato alla luce l’intera filiera del traffico di stupefacenti, partendo dai pusher fino ad arrivare a coloro che provvedevano a rifornire il mercato delle suddette sostanze, comunicando con un linguaggio criptico con l’intento di occultare il reale oggetto dei loro colloqui. Tra i quarantacinque arrestati, vi sono anche i due ritenuti essere i maggiori promotori dell’organizzazione criminale, ossia L. F., classe 1987, e F. S., classe 1994, entrambi di Salerno. Sono finite in manette anche tre donne: G. L., classe 1970 di Battipaglia, e le salernitane T. P. e S. P., rispettivamente classe 1990 e 1977.
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