Provocazione, campanilismo, semplice sfottò o solo frasi prese fuori contesto e “illuminate” per l’occasione? Non sembra placarsi la polemica nata per le luminarie di San Giorgio a Cremano. Quest’anno il Comune vesuviano ha avuto la bella e ingegnosa idea di addobbare le proprie strade con luci di Natale che riportano alcune frasi del suo cittadino più illustre: Massimo Troisi.
In “Ricomincio da tre” l’attore diceva “quando c’è l’amore c’è tutto. No, chell’ è ‘a salute!”, oppure “voi siete napoletano? Sì, ma non emigrante”. Ma quando si tocca la “napoletanità”, si tocca un tema scivoloso. Ed ecco che un’altra frase crea scompiglio, sorpresa, reazioni offese e risentimenti. Non sappiamo se “io non sono napoletano, sono di San Giorgio a Cremano” spicca più delle altre sul corso della cittadina vesuviana per una maggiore potenza del neon. Sicuramente è stata la più letta e, c’era da aspettarselo, la più commentata.
“Ma a San Giorgio a Cremano sono diventati leghisti?”, chiede provocatoriamente Gianni Simioli dalla sua pagina Facebook. “Non ci sono giustificazioni!”, prosegue adirato lo speaker di Radio Marte, che affonda ancora di più il coltello nella piaga. “Non venite quindi a dirmi che Massimo Troisi, che l’avrà anche pronunciata, abbia mai pensato di farne una luminaria di Natale. Caro sindaco, senza polemica, ma non era meglio illuminare le sue straordinarie e lungimiranti idee sulla Lega?”
Il primo cittadino Giorgio Zinno smorza la polemica: “Frainteso il nostro messaggio culturale. L’intento era di trasmettere il senso di appartenenza alla nostra città e non di escluderne la napoletanità. In ogni caso cambieremo la scritta”. Le critiche, però, proseguono sui social. L’attore Gianfranco Gallo riprende il discorso di Simioli e rilancia: “Ma almeno chi ha pensato questa str… ta è napoletano? No, perché se è di San Giorgio nemmeno Troisi saprebbe apparare”. Questa volta, però, accanto ai like ci sono anche le risposte piccate di chi non si sente affatto offeso dalla frase. “Massimo ci ha sempre tenuto a sottolineare la sua appartenenza al suo paese”, afferma Gianni Parisi, anche lui attore. “Discriminare? Nessuno mai, specialmente Massimo ha avuto la benché minima intenzione discriminatoria. È solo un’appartenenza! Nulla più. Mi sembra davvero eccessivo tutto questo clamore e questa indignazione!”.
La polemica, però, non sembra scalfire i cittadini di San Giogio a Cremano e l’amministrazione comunale. La frase rimane ancora lì, in bella mostra. Magari qualcuno, leggendo su social e giornali, si incuriosirà e la andrà a vedere. D’altronde, anche questa è pubblicità.
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