In base ai dati dell’American Cancer Society (organizzazione di volontariato statunitense, fondata nel 1913, il cui fine è debellare il cancro), le diagnosi nelle persone con età inferiore ai 55 anni sono letteralmente raddoppiate in 25 anni, passando dall’11 percento del 1995 al 20 percento del 2019. Proprio in virtù dell’età, i giovani adulti potrebbero sottovalutare i sintomi della malattia e non sottoporsi a una colonscopia, un esame generalmente consigliato dopo i 50 anni.

L’incidenza e la mortalità per questo tumore, dunque, tornano a impensierire. Esistono segnali che sono in grado di «avvertirci» se siamo vittime della condizione patologica. Tra i sintomi più preoccupanti, il sanguinamento rettale; il dolore addominale; la diarrea continua; e l’anemia da carenza di ferro. Campanelli d’allarme non solo per i più giovani, ma anche per gli under 50. A sottolineare i dati, uno studio della Washington University School of Medicine di St. Louis “Il cancro del colon-retto non è semplicemente una malattia che colpisce le persone anziane; vogliamo che i giovani adulti siano consapevoli e agiscano in base a questi segni e sintomi potenzialmente molto significativi”, ha affermato in una nota il coordinatore dello studio Yin Cao.
Il team ha analizzato oltre 5 mila diagnosi di cancro al colon retto in under-50 cercando i sintomi precoci di malattia che erano comparsi tra due anni e tre mesi prima della diagnosi. È emerso che dolore addominale, sanguinamento, diarrea, livelli di ferro bassi erano quelli presenti nella quasi totalità dei pazienti. Secondo le stime dei ricercatori, la presenza di uno solo di questi sintomi raddoppia il rischio di tumore; quando ce ne sono due in contemporanea il rischio sale di 3,59 volte; quando i sintomi sono tre il rischio aumenta di 6,52 volte. “In questa analisi abbiamo scoperto che alcuni giovani adulti avevano sintomi fino a due anni prima della loro diagnosi. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui molti di questi pazienti più giovani avevano una malattia più avanzata al momento della diagnosi rispetto a quella che normalmente vediamo nelle persone anziane che vengono sottoposte a screening regolarmente“, ha aggiunto la prima firmataria dello studio Cassandra D. L. Fritz.

Il cancro al colon-retto, così chiamato poiché interessa i tratti finali dell’intestino, come indicato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) rappresenta il 10 percento di tutti i tumori diagnosticati nel mondo. Dal punto di vista dell’incidenza è preceduto solo dal cancro al seno e dal carcinoma polmonare; in Italia è invece al secondo posto per diagnosi, sempre dopo il tumore del seno. Nel 2022 sono stati registrati poco più di 48.000 casi, con un aumento delle diagnosi dell’1,5 percento, mentre nel 2016 ha provocato circa 20mila vittime, come indicato dal report “I numeri del cancro”.
Il carcinoma colorettale è considerato uno dei “big killer” tra le neoplasie e la prevenzione è fondamentale, dato che se preso per tempo è una malattia curabile. È considerata “rara” prima dei 40 anni, come specificato dall’AIRC, ma i casi della malattia a esordio precoce sono in aumento ed è dunque fondamentale prestare attenzione ai sintomi a rischio.
