Sembrerebbe concretizzarsi la possibilità di creare un vaccino antinfluenzale universale, capace di offrire una protezione sufficientemente ampia da non richiedere un aggiornamento annuale. Il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), uno degli istituti afferenti all’Nih americano, ha annunciato di avere avviato la sperimentazione di un vaccino a mRNA di questo tipo. Lo studio, prevede l’arruolamento di 50 volontari tra i 18 e 49 anni e darà i primi risultati entro marzo 2024. In una prima fase verrà definito il dosaggio più efficace e successivamente il nuovo prodotto verrà confrontato con il vaccino stagionale quadrivalente già in uso per verificare la capacità di proteggere dall’influenza.
Mettere a punto un vaccino universale contro l’influenza si è dimostrata sin dall’inizio un’impresa complessa. I virus dell’influenza, infatti, cambiano molto in fretta, dando vita a varianti che eludono l’immunità passata. Inoltre, i vaccini attualmente in uso sfruttano una parte del virus particolarmente mutevole: una porzione della proteina emoagglutinina detta ‘testà, per questo, ogni anno è necessario sviluppare versioni aggiornate del vaccino. I ricercatori hanno ora trovato il modo utilizzare una parte più stabile della emoagglutinina che non va incontro a mutazioni frequenti e, inoltre, è simile in diversi virus influenzali. Ciò potrebbe garantire una protezione sia di lunga durata sia contro più virus dell’influenza.
Il traguardo di un vaccino universale contro l’influenza potrebbe, quindi, non essere una chimera «sarebbe un importante risultato per la salute pubblica», dice Hugh Auchincloss, a capo del Niaid, non solo perché eviterebbe la necessità di aggiornamento e, forse, richiamo annuale, ma anche perché alcuni ceppi del virus dell’influenza hanno un significativo potenziale pandemico e un vaccino antinfluenzale universale potrebbe fungere da importante linea di difesa contro la diffusione di una futura pandemia influenzale».
