La panchina rossa, un’opera per denunciare il dramma della violenza sulle donne. Dunque, non solo un posto in cui sedersi e rilassarsi qualche ora. Ma soprattutto un modo diverso per continuare a riflettere su un tema sempre più attuale. E un modo come un altro per diffondere e manifestare la pratica della non violenza, che tenga alta l’attenzione sul femminicidio. Inoltre, è un’occasione per tenere a mente un tema che in Italia ha caratteri di emergenza con cifre che purtroppo ogni giorno vengono aggiornate.
È questa l’iniziativa dal forte impatto visivo e dall’importante significato simbolico di cui si sono resi protagonisti in mattinata i ragazzi di “GENERAZIONE”, associazione di Lusciano, in provincia di Caserta.

Il comunicato giunto in redazione:
“In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne noi ragazzi di ” GENERAZIONE” abbiamo deciso di donare una panchina alla comunità di Lusciano, come atto simbolico che possa perdurare nel tempo e rendere onore e memoria alla miriade di donne che ogni anno subiscono violenze e sono vittime di femminicidio. La violenza contro le donne è purtroppo un tema troppo dibattuto, la modernità ha fatto passi in avanti in ogni campo: tecnologia, trasporti, comunicazioni ma i rapporti civili tra i sessi sembrano ancora essere una conquista lontana, se oggi siamo qui è proprio per ricordare e dare voce a tutte le donne che ancora non riescono a denunciare le violenze subite, che siano esse psicologiche o fisiche. La panchina rossa vuole essere un simbolo di sensibilizzazione proprio a ricordare ogni giorno ciò che molti ancora ignorano pur essendo sotto ai nostri occhi. La posizione avvalora ancora di più il gesto, in quanto le scuole rappresentano la generazione del futuro, la nostra generazione e se è vero che impariamo dalla storia possiamo essere certi che l’essere umano può cambiare il modo di vedere le cose e il modo di vivere la propria vita cambiando in primis il suo atteggiamento mentale. Cogliamo l’occasione per ringraziare l’amministrazione comunale tutta, il parroco del comune di Lusciano, i dipendenti comunali e la cittadinanza che hanno reso possibile tale evento. – donne che hanno una storia da raccontare, un cuore da custodire e infinito amore da custodire–
Per concludere, è utile ribadire che a sostegno delle donne vittime di violenza sono attivi numerosi canali di aiuto. Tra questi ricordiamo, la “Pro Loco” di Aversa che, ha attivato uno sportello di primo ascolto per le vittime di violenza. Mentre su tutto il territorio nazionale: Il Telefono rosa contattabile al numero gratuito 1522, disponibile 24 ore su 24 e gestito da operatrici specializzate che accolgono le richieste d’aiuto. L’associazione Dire ha pubblicato un’app per smartphone (scaricabile qui) utilizzabile da tutte coloro che non possono effettuare o ricevere telefonate perché sotto controllo dei propri partner. “Mascherina 1522” è invece l’iniziativa che nasce da un accordo tra i centri antiviolenza e la Federazione farmacisti: dopo aver pronunciato la frase in codice, il farmacista fornirà informazioni utili e si attiverà per fornire aiuto alle vittime di violenza. Anche l’associazione Luca Coscioni, che si occupa della promozione dei diritti civili e sociali delle persone più deboli, ha deciso di scendere in campo mettendo a disposizione il servizio CitBot, un sistema di intelligenza artificiale in grado di rispondere alle domande sui temi della violazione dei diritti della persona, compresi quelli di genere. Ricordiamo, infine, che tramite l’app della polizia di Stato YouPol (scaricabile qui) è possibile denunciare direttamente i reati di maltrattamento e di violenza domestica. Una chiamata ai numeri di emergenza e ai centri antiviolenza è il primo passo per uscire da questa prigione fatta non solo di mura ma anche di solitudine e silenzi.

