Si sono così formate, nonostante i giorni di festa, lunghissime file negli hub di tutta Italia, in particolare dove si può accedere senza prenotazione. Con situazioni dove si è addirittura sfiorato la rissa, come a Lecce, dove tra file e lunghe attese, la situazione è degenerata e gli operatori sono stati costretti a chiamare i carabinieri.
Così da questa mattina sono tornate le file anche, ai due centri vaccinali di Napoli aperti: la Mostra d’Oltremare a Fuorigrotta e la Fagianeria di Capodimonte. Centinaia le persone in attesa per effettuare la vaccinazione, tantissime arrivate anche alle prime ore del mattino all’apertura dei cancelli, con chiusura prevista alle 18. La Campania rischia di passare in zona gialla se viene confermato il trend delle ultime settimane, ieri sono diminuiti i nuovi positivi ma e schizzata la curva dei contagi da Coronavirus, complice la frenata dei tamponi, 5.192 positivi su 29.677 tamponi esaminati. In percentuale, significa che è positivo il 17,50% dei test, quasi il doppio del giorno prima quando il tasso di positività era al 10,45%.
Mezza Italia in zona gialla da oggi. Altre 4 Regioni infatti – Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia – da oggi 3 gennaio lasciano la bianca dopo Liguria, Marche, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, province autonome di Trento e Bolzano, che lo sono già da due settimane. Il passaggio dalla zona bianca alla gialla scatta al raggiungimento di tre parametri: incidenza settimanale dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti uguale o superiore a 50 casi, il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari al 15% e quello nelle terapie intensive al 10%. Mentre per quanto riguarda la zona arancione scatta quando l’incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti, la percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20% e il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%.