Proprio quando in questi giorni infuriano le polemiche sull’obbligo di effettuare un tampone o vaccino anti Covid per ottenere il Green Pass per aver così accesso libero ad attività e locali, in un mondo sommerso e parallelo, sembrerebbe che qualcuno possa aver già architettato un vero e proprio mercato illegale di certificati vaccinali servendosi, presumibilmente, di un canale Telegram che, con la Ded Line del 6 agosto ha avuto un vero e proprio boom di richieste da parte di coloro che rifiutano la somministrazione del vaccino.
È sufficiente una veloce ricerca per trovare il gruppo che pare offra Green Pass sia digitali che in formato cartaceo. A darne notizia sono stati proprio i più temerari che si sono ritrovati, ovviamente ricercandolo, all’interno di questo gruppo. I numeri stimati sembrerebbero pazzeschi e le modalità non sono da meno. Solo nel nostro Paese si parla di migliaia di persone iscritte e più di 1.200 Green Pass venduti, cui si aggiungono pacchetti famiglia e promozioni. I costi andrebbero dai 100 euro per un Green Pass digitale a 120 euro per quello cartaceo, utilizzando come modalità di pagamento oltre a quello tradizionale anche criptovalute (Bitcoin, Ethereum, Monero e USDT), buoni regalo Amazon, Zalando e PaySafeCard.
Per il Green Pass digitale pare venga garantito l’invio entro 72 ore, mentre la consegna di quello cartaceo richiederebbe circa 5 giorni lavorativi. Per ottenere una certificazione verde attraverso il gruppo di Telegram, che ai controlli risulterebbe “perfettamente valida”, sarebbe necessario fornire una tessera sanitaria e un documento di identità, oltre, a pagare la quota stabilita.
Bisogna prestare molta attenzione ed essere cauti poiché dietro tutta questa storia da non pochi interrogativi potrebbe anche nascondersi un’operazione di phishing per rubare i dati personali e lucrare sulle paure di chi non vuole o non può vaccinarsi contro il Covid. Troppe ombre e poche luci: “Su Telegram vengono rilasciati Green Pass certificati dal Sistema Sanitario Europeo? Ma il rilascio dei documenti non è di pertinenza dei singoli Paesi membri? Un ulteriore interrogativo che lascia spazio a dubbi e perplessità sta, a quanto pare, nell’ impossibilità di contattare direttamente gli amministratori del gruppo, che non risponderebbero alle domande poste dagli utenti in privato”.
Insomma numerose ormai le luci ed ombre sulla tanto chiacchierata certificazione Green Pass.