L’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato il via libera alla somministrazione del vaccino anti-Covid realizzato dall’industria farmauceutica anglo-svedese AstraZeneca e sviluppato in collaborazione con i recercatori dell’Università di Oxford. La notizia è stata data oggi pomeriggio su Facebook con grande entusiasmo dal ministro della Salute Roberto Speranza che s’è detto fiducioso a proposito degli obiettivi raggiunti dalla campagna vaccinale in corso in tutto il Paese: adesso tale campagna potrà contare su un nuovo vaccino, dopo quelli sviluppati da Pfizer e Moderna, attualmente già in fase di somministrazione.

Per l’Ema l’ultimo arrivato tra i vaccini è totalmente sicuro in quanto ha superato senza intoppi tutte le rigide fasi di studio e di sperimentazione imposte dai protocolli europei vigenti in materia di farmacosicurezza e di vigilanza sanitaria. I test sono stati effettuati su una vasta platea di pazienti di età compresa tra i 18 e i 55 anni: dunque via libera alla somministrazione per le persone maggiori di età. Secondo l’Agenzia europea del farmaco il vaccino può essere somministrato anche agli over 55, benché per ora i dati disponibili non siano del tutto completi. Per Bruno Sepodes, esperto dell’agenzia, il 13 per cento dei pazienti che hanno sperimenato il vaccino in fase avanzata di studio erano anziani e non hanno avuto effetti collaterali, tuttavia sarebbe consigliabile procedere con la somministrazione del vaccino AstraZeneca per le persone più giovani.
Stando a quanto dichiarato da Emer Cooke, direttrice dell’Ema, il parere positivo sulla sicurezza del vaccino è stato dato all’unanimità e su solidi basi scientifiche. Per adesso non si hanno però conferme su quanto il farmaco possa essere efficace anche sulle cosiddette “varianti” del virus che si sono dimostrate più pericolose e contagiose del ceppo originario del Sars-Cov-2. L’azienda farmaceutica anglo-svedese, dal canto suo, ha fatto sapere in una nota indirizzata alla stampa di voler garantire un accesso quanto più equo e ampio possibile alle forniture del vaccino, così da permettere una somministrazzione veloce e capillare in tutti i Paesi membri dell’Unione europea.
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