Ancora un episodio di violenza nei confronti di una donna. È accaduto nella tarda serata di ieri, venerdì 30giugno. Precisamente, erano circa le 19.30 quando al citofono della Stazione carabinieri di Teverola ha bussato una 23enne con il volto tumefatto e graffi al collo.
La donna ha avuto il coraggio di segnalare l’aggressione subita dal marito. Ai carabinieri, la 23enne ha subito detto di essere stata appena aggredita con schiaffi e pugni dal marito in presenza della figlia minore e che l’aggressione si era verificata all’interno della loro autovettura mentre erano in sosta nella vicinissima Piazza centrale del Comune di Casaluce (CE).
La vittima ha poi precisato di essere comunque riuscita a scappare a piedi e a raggiungere il Comando Stazione. Secondo la denuncia, l’aggressione sarebbe stata scatenata da una discussione sul consumo di alcol e droghe da parte del marito, aggiungendo di aver subito, anche in passato, analoghe aggressioni per le stesse motivazioni, mai denunciate nella speranza di poterlo aiutare. L’uomo, un 29enne di Gricignano d’Aversa, è stato arrestato è posto ai domiciliari
È triste che la donna abbia subito episodi simili in passato senza denunciarli, nella speranza di poterlo aiutare. Storie di questo tipo, purtroppo, continuano a essere all’ordine del giorno. La propria casa, il luogo che dovrebbe essere il più sicuro del mondo, diventa per molte donne una vera e propria prigione. Appare fondamentale, dunque, l’azione delle forze dell’ordine.
Gli ammonimenti per atti persecutori derivano molto spesso da richieste da parte della vittima, come ad esempio nei confronti di un partner che non accetta la fine della relazione. Quelli riguardanti, invece, la violenza domestica possono essere irrogati a partire dalle indagini delle forze dell’ordine o dai referti che provengono dagli ospedali, i quali, molto spesso, devono far fronte a donne con ematomi e ferite, derivanti da colpi provocati da un’altra persona e non da semplici incidenti. Queste segnalazioni, però, possono giungere anche da amici, parenti o anche solo un vicino di casa che, con coraggio, denunciano l’accaduto.