In Campania sarebbero oltre 30.000 i bambini nella fascia d’età scolastica fino ai tredici anni risultati positivi al virus del Covid-19. Dall’11 gennaio, data della riapertura delle scuole nella nostra regione, fino a oggi, i distretti sanitari avrebbero infatti registrato un vero e proprio boom di contagi tra la popolazione studentesca, con un incremento medio del 130% rispetto alle settimane precedenti, con picchi addirittura del 170% per la fascia d’età che va dai zero ai cinque anni. Questa situazione, molto complessa da gestire, ha allarmato il governatore campano Vincenzo De Luca il quale, nel corso della consueta diretta social del venerdì, ha fatto il punto sui casi di Coronavirus in Campania, focalizzandosi in modo particolare sulla questione scuola, vero leitmotiv di questi giorni di picco pandemico, tanto da diventare terreno di un acceso quanto aspro scontro politico tra Governo e regioni.
Proprio in merito al delicato tema della scuola De Luca non ha risparmiato parole al vetriolo rivolte contro il ministro dell’Istruzione Attilio Bianchi, accusato di affrontare una questione estremamente complessa come quella della pandemia tra i banchi di scuola con una certa dose di superficialità e indifferenza rispetto alle singole esigenze territoriali. “Non posso che continuare a notare con rammarico un chiaro atteggiamento propagandistico e demagogico da parte del ministero dell’Istruzione. Tutti vogliamo mandare a scuola i nostri ragazzi in piena sicurezza, ma affermare questo non vuol dire chiudere gli occhi davanti alla realtà”, ha affermato seccato il presidente della Campania, che ha continuato: “La situazione nelle scuole della nostra regione è davvero difficile, si registrano disagi e criticità in quasi ogni istituto. Per questo voglio esprimere il mio ringraziamento personale ai presidi, agli insegnanti, al personale scolastico e amministrativo per il grande lavoro che stanno svolgendo in un momento come questo, di grande difficoltà e di confusione totale”.
Dopo aver criticato aspramente la decisione del ministero di voler riaprire le scuole a tutti i costi, De Luca ha voluto illustrare i dati del contagio tra i banchi di scuola. “Ad oggi il dato dei positivi che abbiamo in Campania nella fascia tra i zero e i tredici anni è di circa trentamila contagiati. Questi sono i dati rilevati negli ultimi dieci giorni dalle Asl della regione”, ha dichiarato il governatore campano, il quale ha proseguito: “Confrontando i dati con lo scorso anno registriamo un incremento dei positivi del 132%. Solo chi lavora a scuola e ha bambini in famiglia sa veramente come stanno le cose. Dal canto nostro continueremo con le vaccinazioni in età pediatrica. Per ora, su circa 380.000 bambini che rientrano nella fascia d’età che va dai cinque agli undici anni, ne sono stati vaccinati 102.000, ossia quasi 1/4. Questo vuol dire che dobbiamo proseguire con la vaccinazione dei bambini se vogliamo garantire la salute dei nostri figli e una maggiore sicurezza nelle scuole”, ha sottolineato il presidente della Campania.
De Luca, sempre nel corso della diretta su Facebook, non ha risparmiato duri giudizi contro il Governo in merito all’elezione del Presidente della Repubblica. Secondo il governatore campano, che tra l’altro sarà uno dei “grandi elettori” che sceglieranno la figura del Capo di Stato, si starebbe perdendo tempo sulla scelta dei nomi nonostante il Paese si trovi in piena emergenza sanitaria. “A Roma si parla solamente dell’elezione del Presidente della Repubblica, mentre la macchina amministrativo-burocratica è completamente ferma e immobile. Non è accettabile avere una nazione bloccata in attesa dell’elezione del Capo dello Stato”, ha tuonato il presidente campano. Infine non è mancato un giudizio negativo anche contro l’operato del ministero della Salute che starebbe valutando, assieme al Consiglio dei Ministri, l’adozione di regole più flessibili per attuare un graduale processo di “normalizzazione” della pandemia. Per De Luca, infatti, visto comunque l’alto numero di morti che si registra in Italia ogni giorno, non sarebbe in alcun modo accettabile compiere dei passi falsi che portino a un allentamento delle regole di quarantena e di isolamento.
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