Don Gianfranco Roncone, fino allo scorso dicembre parroco di Presenzano, in provincia di Caserta, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. La notizia, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata solamente quest’oggi, sebbene il provvedimento di custodia sia stato eseguito nei giorni scorsi dai carabinieri della stazione di Capua, su disposizione dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli.
Il prete, cinquantacinquenne e originario di Sparanise, è accusato di abusi sessuali su minori. In particolare, al sacerdote sono contestati due episodi di molestie. Le indagini hanno avuto inizio il 23 dicembre dello scorso anno, quando in seguito a una denuncia di molestie sporta da un fedele di sedici anni, i carabinieri sequestrarono lo smartphone e il computer portatile del pastore al fine di rinvenire eventuali tracce di materiale pedopornografico.
Il 24 dicembre, nel giorno della vigilia di Natale, a poche ore dalla celebrazione della santa messa, il parroco venne sospeso dall’esercizio delle sue funzioni religiose in via preventiva dal vescovo della diocesi di Teano Calvi Risorta, Giacomo Cirulli. Tale provvedimento generò forte incredulità e indignazione tra la comunità di fedeli di Presenzano i quali non potevano mai immaginare che il proprio parroco potesse essere coinvolto in vicende di questo tipo.
In base a quanto reso noto dagli avvocati difensori del sacerdote, Don Gianfranco Roncone verrà ascoltato presto dagli inquirenti. Nel frattempo gli stessi legali hanno fatto sapere di aver presentato ricorso al Tribunale del riesame per chiedere la revoca del provvedimento degli arresti domiciliari. Crollate, sempre grazie al lavoro della difesa, le ipotesi di reato iniziali, che vedevano l’ex parroco di Presenzano accusato di induzione alla prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico.

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