L’ultimo caso, in ordine di tempo, è avvenuto nella serata di ieri. Vittima un’infermiera del Loreto Mare impegnata in un codice rosso e minacciata da un altro paziente e sua moglie. L’episodio segue quello dell’ambulanza sequestrata da una baby gang del rione “Case nuove” di Napoli.
Il 2020 inizia per i medici campani peggio di come è finito il 2019. Nei primi giorni dell’anno una sequenza di aggressioni hanno portato la Croce rossa ad affermare che “siamo messi peggio che nei territori di guerra”. Da qui a chiedere l’intervento dell’esercito, come ha fatto l’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, il passo è breve.
La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha assicurato che “dal 15 gennaio saranno presenti le telecamere sulle ambulanze”. Il ministro della Salute Roberto Speranza è pronto ad emanare un decreto, se il Parlamento non dovesse approvare rapidamente la legge che inasprisce le pene verso chi si macchia di comportamenti violenti nei confronti del personale sanitario.
Dal primo gennaio, sono almeno sei i fatti avvenuti a Napoli, che hanno ulteriormente alzato l’asticella dell’allarme sulle violenze ai danni dei camici bianchi. Un settima aggressione è stata subita dai sanitari del “Ruggi d’Aragona” di Salerno. Il primo caso proprio nella notte di Capodanno. Un’ambulanza del 118 colpita da un forte petardo a Barra. Un medico è rimasto ferito ad un orecchio, riportando una parziale sordità. A seguire ci sono state due aggressioni al San Giovanni Bosco.
Nella prima una dottoressa è stata malmenata da un paziente ricoverato nel reparto di psichiatria. La seconda ha visto vittima una sua collega, ferita in testa da un paziente con una bottiglia. Al Vecchio Pellegrini, invece, un uomo ha devastato parte reparto in cui era giunto per un malore. Convinto di avere la priorità rispetto agli altri pazienti in attesa, non ha voluto attendere il proprio turno. Prima ha insultato medici e infermieri, poi ha dato sfogo alla sua rabbia, buttando giù ogni oggetto trovato davanti.
Il sequestro dell’ambulanza è stata la vicenda che ha portato gli esponenti del Governo a reagire, si spera, in maniera decisa. La classica goccia che ha fatto traboccare un vaso strapieno. Una gang di ragazzi costringe i sanitari di un’ambulanza del Loreto Mare a dirigersi verso il rione “Case nuove”, dove vengono accolti da una folla inferocita, che li insulta e minaccia. Tutto questo per dare soccorso ad un 16enne cui riscontrano una semplice distorsione al ginocchio. Sempre sotto minaccia, i sanitari sono stati costretti a trasportare il giovane in ospedale. Subito dopo hanno denunciato il fatto e, a loro volta, sono stati curati al pronto soccorso.
Anche Salerno non si fa mancare nulla. Nella mattinata del 5 gennaio, un uomo di nazionalità cingalese, va in escandescenza all’ospedale “Ruggi d’Aragona”. Strappa dal muro uno specchio e lo scaraventa contro due vigilantes che tentavano di fermarlo. Una volta bloccato, l’uomo è stato ricoverato nel reparto di psichiatria. Fatti diversi gli uni dagli altri, ma che dimostrano come si è quasi giunti ad un punto di non ritorno. A Napoli le aggressioni al personale medico e paramedico sono ormai quotidiane. È una questione di cultura e rispetto da parte dei cittadini. Da troppo tempo è anche una questione di ordine pubblico.
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