Un episodio paradossale che ben racconta come spesso, nel quotidiano svolgimento del proprio lavoro, un operatore del servizio sanitario possa trovarsi in situazioni grottesche, rischiando di subire anche violenze e riportare lesioni. È il succo di quanto accaduto, nella notte tra il 29 e il 30 gennaio, a Casal di Principe, in provincia di Caserta: il tutto è partito da una chiamata arrivata al 118, effettuata dai familiari di un giovane del posto, C.M., per il quale si richiedeva l’intervento dell’autoambulanza e che, ora, le autorità ritengono fosse verosimilmente in preda ai fumi dell’alcol. Giunto sul posto, il personale sanitario ha tentato di caricare in barella il venticinquenne che, in apparente stato confusionale, ha avuto una reazione violenta nei confronti dei suoi stessi soccorritori.
A farne le spese è stato l’autista del mezzo, il quale ha riportato lesioni tali che, tra escoriazioni ed ecchimosi varie, risulteranno completamente rimarginate nell’arco di circa quindici giorni. I carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Casal di Principe, prontamente allertati e accorsi sul posto, hanno tratto in arresto il giovane, che nel corso della giornata odierna dovrà rispondere delle accuse di violenza, minacce e lesioni ad incaricato di pubblico servizio nel corso di un processo celebrato per direttissima.
Questi gravi episodi di violenza ai danni di medici e personale sanitario in servizio non sono, purtroppo, rari come si potrebbe pensare: solo tenendo conto dei dati relativi a questo primo mese del 2020, vengono alla luce numerosi casi, di varia entità, sparsi su tutto il territorio campano. Tra questi, ad esempio, si annoverano le aggressioni avvenute, all’indomani delle celebrazioni per il Capodanno, presso l’ospedale San Giovanni Bosco e il caso del paziente che, ricoverato per un leggero malore e stufatosi di aspettare il proprio turno, fu capace di devastare l’intero reparto del Vecchio Pellegrini.
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