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Home Politica

De Luca su Mondragone: “Unico obiettivo spegnere il focolaio”

Il governatore sulle tensioni di queste ore: "Le regole vanno rispettate da tutti, così riusciremo a fermare il virus. E procederemo con tamponi di massa, laddove dovessero verificarsi altri contagi"

redazione di redazione
26 Giugno 2020
in Politica
Mondragone

Il consueto punto della situazione del venerdì pomeriggio del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sulla sua pagina Facebook, è inevitabilmente dedicato quasi del tutto all’esplosiva situazione di queste ore a Mondragone, sulla quale il governatore non usa mezze misure, com’è nel suo stile: “Abbiamo un unico obiettivo: spegnere quel focolaio di Covid-19. E sono convinto che in pochi giorni, con gli interventi immediati che abbiamo messo in campo, riusciremo a farcela, come abbiamo già fatto in questi mesi nel Vallo di Diano e ad Ariano Irpino. E per questo procederemo con tamponi di massa, laddove dovessero verificarsi altri contagi“. De Luca è durissimo: “Nelle palazzine che abbiamo messo in quarantena, quando siamo intervenuti per fare i tamponi, abbiamo scoperto situazioni gravissime con decine di persone ammassate negli appartamenti. E nessuno aveva visto niente. Ci siamo trovati di fronte a situazioni di illegalità con lavoratori in nero e appartamenti affittati senza nessun rispetto delle regole. E nessuno sapeva niente. Si tratta di situazioni che, in quell’area, esistono da dieci anni e sulle quali nessuno ha mai fatto niente. E sono gli stessi che adesso si permettono anche di parlare“.

Quindi, il presidente della giunta regionale va avanti, ripercorrendo l’intero iter della vicenda di questi giorni: “La questione viene fuori sabato scorso, quando una donna di nazionalità bulgara partorisce presso l’ospedale di Sessa Aurunca. Le viene fatto il tampone obbligatorio, al quale risulta positiva. Così, ricostruiamo tutti i suoi rapporti sociali e, domenica mattina, individuiamo un secondo caso di positività, entrambi riferiti alla stessa area delle palazzine ex Cirio di Mondragone. In questo modo, viene fuori questa situazione di assembramento e di degrado. Lunedì decidiamo di mettere in quarantena le cinque palazzine, per fare i primi accertamenti. Farlo con l’intera città di Mondragone ci sembrava eccessivo, sia perché siamo in periodo di esami di maturità sia perché si stava faticosamente avviando la stagione balneare e l’area ha bisogno di ripartire col proprio rilancio. Mentre iniziamo a fare questi tamponi, nella notte tra lunedì e martedì ci viene comunicato che in diciannove di etnia bulgara e rom sono scappati dalle palazzine. Martedì iniziamo a cercarli e li individuiamo nella piana del Sele e nella fascia costiera salernitana, dove è presente un’altra piccola comunità bulgara. Una volta trovati, li sottoponiamo tutti a tamponi: tutti negativi. Mercoledì, quindi, interloquisco col ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, alla quale spiego che per tenere in quarantena giorno e notte quell’area di Mondragone bisogna presidiarla costantemente con le forze dell’ordine. E, a tale proposito, ricordo che il governo delle forze di polizia, dell’ordine e militari è di competenza del ministero dell’Interno, così come quello della polizia municipale fa capo ai Comuni: sono loro che devono garantire il rispetto delle ordinanze regionali sui vari territori“.

La ricostruzione di De Luca prosegue: “Nella notte tra mercoledì e giovedì, dalle palazzine di Mondragone fuggono altri residenti. Richiamo giovedì il ministro e concordiamo sull’invio dell’esercito e delle forze dell’ordine aggiuntive, che arrivano nella serata di giovedì e a mio parere sono ancora insufficienti, per controllare una quarantena che dovrà durare quindici giorni. Nel frattempo, cresce la tensione: si diffondono notizie false, come quelle sulle forniture alimentari differenziate tra italiani e bulgari, o quell’altra idiozia dei prelievi di sangue non si sa per quale scopo. Cose da pazzi. Facendo le indagini, scopriamo che soltanto una parte dei residenti sono lavoratori stagionali, mentre buona parte sono rom, che vivono lì non so come e occupano appartamenti affittati da cittadini italiani. Quindi, c’è anche chi specula su queste persone, tanto per essere chiari. Da ieri sera, grazie a Dio, abbiamo un servizio regolare intorno all’area, ma lo dobbiamo ancora rafforzare, perché nessuno deve entrare o uscire da lì. Protezione civile, associazioni, banco alimentare garantiscono cibo, medicine, pannolini, senza nessun problema. Ma le regole si rispettano. E mi riferisco a chi occupa le palazzine, ma anche a chi ha messo in piedi in queste ore azioni non responsabili“.

I numeri: “A oggi, abbiamo effettuato in quell’area – spiega ancora De Luca – 743 tamponi, dei quali 43 positivi: nove nella palazzina occupata da senzatetto italiani, il resto nelle altre quattro occupate da bulgari e rom. Questi sono i numeri veri, non quelli assurdi che ho sentito in queste ore. Ricordo ai cittadini di Mondragone che, sull’intero territorio comunale, è doveroso e obbligatorio l’uso della mascherina anche all’aperto ed è vietato qualunque assembramento. Chi fa agitazione danneggia Mondragone, mentre invece bisogna stare tranquilli, perché con un positivo in un assembramento si moltiplica ulteriormente il contagio. L’obiettivo che abbiamo è spegnere il focolaio. Potevamo prendere una misura più pesante – prosegue il governatore campano – ma non c’è parso il caso. Da questa mattina, a Mondragone ci sono due camper per effettuare i tamponi a tutti i cittadini anche dell’area area circostante a quella delle cinque palazzine. Gli stessi dipendenti dell’Asl vanno anche nei negozi e nei locali commerciali e il lavoro sta procedendo. Con tre-quattromila tamponi nell’area contigua possiamo capire se c’è stata un’ulteriore diffusione. Dobbiamo assolutamente spegnere questo focolaio a Mondragone e non farlo diffondere nei comuni limitrofi, anche perché la provincia di Caserta è tra quelle che hanno retto meglio ed è doveroso che non vi sia adesso una diffusione del virus. Chiediamo anche ai cittadini di aiutarci: isolate chi fa speculazioni politiche o sciacallaggio. L’unico obiettivo deve essere quello di spegnere il focolaio. E sono convinto che in pochi giorni, grazie a interventi immediati ce la faremo, come – ribadisce De Luca – nel Vallo di Diano e ad Ariano Irpino. Quella era un’area vastissima, nella quale abbiamo fatto tredicimila tamponi con prelievo di sangue e dove i residenti hanno mostrato uno straordinario spirito civico. E approfitto per dir loro grazie, per lo spirito civico ma anche per la compostezza e la partecipazione che hanno avuto nel ricordare coloro che in questi mesi non ce l’hanno fatta. Proprio ai cittadini di Ariano Irpino, infine, riconfermo l’impegno della zona speciale per la loro città, in modo da poter provvedere al rilancio dell’intera area“.

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Tags: MondragoneVincenzo De Luca
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