La stagionalità è un fenomeno ben noto nell’epidemiologia di molte malattie. Studi, infatti, hanno rivelato che in un elevato numero di persone c’è una certa influenza stagionale che si ripercuote sull’umore, sull’attività sociale, sul sonno, sull’appetito, sull’aumento di peso. Con i primi caldi primaverili, pertanto, potremmo essere soggetti anche ad un aumento dei disturbi digestivi, dall’ulcera peptica, alla gastrite, al reflusso gastroesofageo. Perché accade? Perché particolarmente in primavera? E come possiamo rimediare, anche partendo dall’alimentazione?
Innanzitutto, in inverno sono più comuni alcune cattive abitudini, come una maggior sedentarietà, un’elevata assunzione di grassi, l’assunzione di troppi caffè, il fumo e ciò comporta un aumento dell’indice di massa corporea che avrà appunto ripercussioni in primavera, pertanto è altamente probabile proprio in questo periodo avere problemi digestivi e bruciore.
Inoltre, questo fenomeno si verifica in modo più evidente nel passaggio dall’inverno alla primavera poiché, a causa dell’aumentata esposizione alla luce, viene stimolata nel corpo la produzione di cortisolo (il cosiddetto “ormone dello stress”) al quale il sistema gastrointestinale è molto sensibile. Ed è proprio l’aumento dei livelli di cortisolo nel sangue, conseguente al cambio di stagione che può portare ad ansia e sbalzi d’umore, con conseguenze sul comportamento alimentare e quindi a problemi di dispepsia. La primavera, inoltre viene solitamente considerata come il momento dell’anno di massima esplosione dell’asma e delle allergie respiratorie, pertanto l’aumento dell’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei, aumenterebbe il rischio di insorgenza di gastriti e di reflusso gastro-esofageo.
Cosa mangiare e cosa evitare?
Innanzitutto, è bene ridurre il consumo di alimenti che contengono grassi di origine animale, burro, uova, latticini e carni grasse, limitare gli insaccati, fritti, piatti elaborati, cibi piccanti, dolci e piatti pronti, ricchi di sale e conservanti. Anche alimenti come il caffè, la menta, la cioccolata, gli alcolici, il pomodoro e in alcuni casi anche gli agrumi, possono causare cattiva digestione, quindi sarebbe meglio consumarli con parsimonia.
Sono invece da favorire i cereali come riso e pasta integrale, che contengono fibre amiche della digestione, verdure, legumi, carni bianche e pesce, preferibilmente cotti al forno o al vapore, conditi con olio d’oliva. La frutta meglio consumarla cruda, a meno che dia problemi di acidità, in questo caso meglio cotta. Infine, è consigliabile approfittare delle belle giornate per migliorare l’attività fisica: mezz’ora al giorno di camminata veloce, di corsa blanda o di bicicletta aiuta a digerire perché agisce positivamente sulla peristalsi intestinale, e nel contempo scarica la tensione e favorisce il consumo di calorie. In presenza di disturbi digestivi più o meno forti e persistenti, è sempre bene consultare il medico che potrebbe indicare la somministrazione di farmaci antiacidi a base di bicarbonato di sodio, alginato o anche integratori a base di acido ialuronico.