Nelle carceri casertane è di nuovo emergenza Covid-19 a causa dell’alto numero di positivi registrati in questi giorni tra i detenuti e gli agenti della polizia penitenziaria. Già diversi giorni fa numerosi problemi si erano verificati all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere dove gli ennesimi focolai scoppiati nel penitenziario sammaritano avevano spinto la dirigenza ad adottare l’utilizzo obbligatorio del green pass per i ricevimenti a colloquio delle famiglie dei detenuti. Una situazione particolarmente complessa, che era sfociata anche in una violenta aggressione ai danni di uno degli agenti. Adesso, però, se nel carcere sammaritano sembrerebbe almeno apparentemente essere tornata di nuovo la calma e la tranquillità, non si può dire lo stesso degli altri istituti penitenziari della provincia di Caserta, dove il Coronavirus avanza tra le celle dei detenuti.
La situazione è andata peggiorando in questi giorni soprattutto nel carcere di Carinola, nell’Alto casertano, dove si trovano attualmente rinchiusi almeno una sessantina di detenuti risultati positivi al virus del Sars-Cov-2. In virtù di questa situazione di crisi sanitaria, la dirigenza del carcere ha deciso di isolare le sezioni considerate a rischio pandemico, e di sospendere temporaneamente i colloqui con i familiari finché i contagi non saranno nuovamente sotto controllo. Questa decisione, però, ha creato diversi malumori e malcontenti all’interno della struttura detentiva, tanto che si sono verificate alcune proteste da parte dei reclusi nonché lo scoppio di diverse tensioni con gli stessi agenti della polizia penitenziaria.
Una circostanza simile si starebbe verificando anche all’interno dell’ex ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. Già qualche mese fa, dalle pagine del nostro giornale, avevamo descritto come le condizioni cliniche dei detenuti all’interno dell’ex opg aversano fossero alquanto critiche e precarie. Ad oggi, all’interno del penitenziario, in seguito allo scoppio di un focolaio virale, si registrerebbero quasi una ventina detenuti positivi, alcuni dei quali si troverebbero in condizioni di salute preoccupanti e che necessiterebbero di cure mediche specifiche e adeguate. In particolare si tratterebbe di un paziente oncologico e di un altro con problemi di deambulazione. Entrambi sono attualmente in regime di casa-lavoro, ma nessuno dei due si trova nella possibilità di poter lavorare. Si tratta di una situazione paradossale, così come denunciato dalla garante dei detenuti della provincia di Caserta, che merita di essere attenzionata.
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