Per Mondragone e i mondragonesi è stata una settimana da dimenticare. Dopo il focolaio di Covid-19 scoppiato nei palazzoni dell’ex area Cirio e l’istituzione della zona rossa, eventi a cui sono seguiti gli scontri e le violenze tra alcuni gruppi di cittadini inferociti e la minoranza bulgara, sfociati poi in azioni intimidatorie e atti di vandalismo sui quali indagano le forze dell’ordine, oggi la città è avvolta da un clima surreale. Inutile negarlo, la tensione sociale c’è ed è alta, legata a tutta una serie di problematiche mai risolte, che hanno trasformato la cittadina casertana in una vera e propria bomba a orologeria, scoppiata in tutta la sua drammaticità. I turisti di un tempo, ai quali era abituato il grosso centro del litorale domizio, non si vedono più. Spiagge deserte e città vuota, complici la paura e le preoccupazioni legate alle vicende degli ultimi giorni.
Un danno economico non indifferente per la città a vocazione turistica e balneare, che con grande fatica sta provando a rialzarsi dalle misure del lockdown imposte per far fronte all’emergenza epidemiologica, che adesso sembra riaccendersi assieme all’emergenza sociale. Il timore è tanto, soprattutto da parte di chi aveva scelto di passare le vacanze estive qui, e ora, in preda alla paura, ha deciso di disdire tutto, albergo, casa e ombrellone. Nell’ultimo weekend, infatti, il tanto atteso esodo non c’è stato. Spiagge ancora deserte e a influire è sicuramente la paura giustificata che il virus possa diffondersi sulle spiagge in una nuova ondata, e questo spingerebbe molte persone a rinunciare alle vacanze estive nelle località di mare particolarmente affollate.
A ciò si aggiunge il timore di trascorrere il proprio tempo in una città letteralmente militarizzata, assediata dall’esercito e dalle forze dell’ordine, accorsi a Mondragone in centinaia per tenere sotto controllo la zona rossa e sulla quale sono puntati costantemente i riflettori di tutta la stampa e i media nazionali. Se questa situazione si protrarrà nel tempo, i gestori di molti locali del litorale e stabilimenti balneari, tra i soggetti economici maggiormente colpiti dalla crisi post-Covid, saranno i primi a pagarne le conseguenze, e con loro gran parte dell’indotto della città legato principalmente al turismo balneare: molti minacciano di chiudere e di non riaprire per questa stagione estiva e se ci saranno ancora spiagge deserte.
All’interno di questo clima di esasperazione generale, oggi pomeriggio Matteo Salvini sarà a Mondragone. Il leader del Carroccio incontrerà la stampa proprio nelle vicinanze della zona interdetta, poi si recherà sul lungomare per incontrare i cittadini e i simpatizzanti. Ma il programma di incontri del parlamentare leghista non finisce qui: in serata è prevista la sua visita a Santa Maria Capua Vetere, dove nelle scorse settimane ci sono state rivolte ed episodi di violenza all’interno del carcere, mentre martedì sarà a Castelvolturno. Qui Salvini incontrerà gli amministratori locali per affrontare le problematiche del territorio legate al tema dell’immigrazione. Intanto, diverse realtà antifasciste e antirazziste casertane e napoletane si sono date appuntamento oggi pomeriggio a Mondragone sotto la sigla Mondragone non si Lega per esprimere la loro contrarietà e il dissenso per l’arrivo di Salvini in città. Secondo gli organizzatori della manifestazione pacifica, infatti, il leader leghista soffierebbe su di un clima d’odio e di tensione in maniera strumentale e per fini elettoralistici.
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