Forse, aveva ragione Bauman – la felicità più duratura è quella che arriva dopo aver superato le avversità, quando finalmente si può dire “ce l’ho fatta”.- Alla ricerca della felicità… non è mai troppo tardi per iniziare, per riuscirci però bisogna rallentare, prendersi tempi e spazi per sé, pochi lo fanno, eppure è il primo vero passo verso la felicità.
Oggi è la Giornata Internazionale della Felicità. Lo ha deciso nel 2012 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: lo scopo è quello di mettere la felicità al primo posto, partendo dal benessere delle persone per poi mirare alla crescita economica e allo sviluppo sostenibile.
La felicità globale è aumentata per il secondo anno consecutivo. È di sei punti superiore a quella di un anno fa e di 10 punti superiore a quella dell’agosto 2020.Sei i fattori valutati dal World Happiness Report per stilare la classifica sulla felicità dei Paesi analizzati, ovvero l’aspettativa di vita in buona salute, il Pil pro capite, il sostegno sociale, un basso livello di corruzione, la generosità della comunità in cui le persone si prendono cura l’un l’altro e la libertà di prendere decisioni chiave nella propria vita.
Dai dati del World Happiness Report, la Finlandia è il Paese più felice al mondo, seguono la Danimarca , l’Islanda, Israele e Paesi Bassi. Nella top 10 ci sono anche la Svizzera all’ottavo, il Lussemburgo al nono e la Nuova Zelanda al decimo. Nella top 20 entrano anche Australia (12), Canada (13), Irlanda (14), Stati Uniti (15) e Regno Unito (19). Esce dalla top 20 la Francia, quest’anno ventunesima, mentre l’Italia perde due posizioni e dal 31esimo posto scende al 33esimo, dopo la Spagna. Nella classifica di quest’anno, la Russia è al settantesimo posto e l’Ucraina al 92esimo. Il Paese più infelice al mondo è invece l’Afghanistan, che chiude la classifica dei 137 Paesi analizzati .
Andrea Fianco, presidente della società italiana di psicologia positiva sottolinea “le ricette facili infatti non funzionano se prima l’individuo non ha capito che cosa… del resto, una vita felice non è una sorta di nirvana in cui tutto fila liscio: gli ostacoli servono, spronano a mettere in campo le nostre migliori risorse”.
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