L’aumento dei contagi in Campania ha riattivato il campanello d’allarme nel mondo della scuola. La maggior parte delle criticità riguarderebbero la platea studentesca non vaccinata: il 31% dei ragazzi dai 12 ai 19 anni, e dunque in piena età scolastica, non è stato immunizzato, e questo rappresenta un rischio reale al quale gli istituti scolastici devono porre rimedio. Sono diverse le scuole che in questi giorni hanno dovuto affrontare una recrudescenza virale con focolai scoppiati in alcuni istituti. A Marano, nel Napoletano, un’intera classe dell’Istituto Vittorio Alfieri è stata posta in quarantena a causa della positività di otto studenti. A Somma Vesuviana il plesso scolastico Summa Villa resterà chiuso fino al tre novembre e le lezioni verranno svolte con modalità di didattica a distanza dopo che sono stati riscontrati nove positivi. Problema analogo a Sant’Arpino, nel Casertano, dove si sono registrati cinque casi di positività al plesso De Amicis, situazione che ha costretto un’intera classe e diversi docenti a essere sottoposti alle misure di quarantena. Sono sei invece gli studenti positivi segnalati nell’Istituto Gianni Rodari di Cesa, a quali va aggiunto anche un insegnante contagiato. Criticità sono emerse anche a Cervinara, in provincia di Avellino, dove si segnalano diversi casi di contagio a scuola.
Il ministero dell’Istruzione, per far fronte a questi problemi, ha destinato fondi alle scuole al fine di garantire lo svolgimento delle lezioni in sicurezza, prevedendo risorse per l’acquisto di sistemi di areazione per le aule. Grazie agli investimenti messi a disposizione dal “Decreto sostegni bis” le istituzioni scolastiche potevano provvedere all’acquisto di dispositivi di protezione, di materiale per l’igiene individuale e degli ambienti, oltre a interventi a favore della didattica, ma anche strumenti di purificazione e igienizzazione per migliorare le condizioni di sicurezza sanitaria nelle aule. Tuttavia i 350 milioni di euro messi a disposizione del Governo per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022 non sono arrivati del tutto nonostante la scuola sia cominciata da oltre un mese, e numerosi sono gli istituti che non hanno potuto accedere ai canali ministeriali di finanziamento. Molti presidi, per ovviare a questa mancanza di risorse, hanno chiesto supporto all’Anci – Associazione nazionale comuni italiani ma il presidente dell’organo nonché sindaco di Bari Antonio Decaro ha risposto con un’alzata di spalle, invitando i presidi a mobilitarsi autonomanente per sbloccare i fondi.

Nonostante le criticità e le difficoltà emerse in questi mesi, però, ci sono anche esempi virtuosi di come alcune scuole siano riuscite a ottenere una parte della tranche di fondi destinati alla sicurezza scolastica. Uno di questi esempi è rappresentato proprio dall’Istituto comprensivo statale Giuseppe Ungaretti di Teverola, in provincia di Caserta, il quale ha provveduto all’acquisto di sanificatori d’aria per le aule, oltre ad avviare tutta una serie di interventi e di misure per garantire la sicurezza di studenti, docenti e personale scolastico. La dirigente dell’istituto Adele Caputo ci spiega con molta disponibilità quali sono state le misure adottate dalla scuola per affrontare la pandemia: “Abbiamo fatto tutto il possibile per rendere la nostra scuola un luogo sicuro. Con i fondi stanziati dal ministero abbiamo provveduto ad acquistare purificatori d’aria con sistema a raggi ultravioletti i quali sono stati installati all’interno delle aule. Si è trattato di un acquisto mirato per garantire una maggiore sicurezza degli ambienti scolastici”.
La preside evidenzia poi quali sono state le modalità di intervento all’interno dell’istituto: “I primi interventi sono stati adottati a giugno, con l’arrivo dei primi finanziamenti, poi a settembre abbiamo avuto accesso alla seconda tranche di fondi che ci hanno permesso di potenziare i sussidi didattici e di acquisire strumentazioni tecnologiche e sistemi in grado di garantire pienamente una didattica sicura. Abbiamo rispettato in maniera rigorosa tutti i protocolli ministeriali per contrastare la pandemia, dall’uso della mascherina al distanziamento sociale, passando per l’utilizzo degli igienizzanti. La nostra attenzione si è rivolta anche sulle modalità di organizzazione delle lezioni in presenza. A tal proposito abbiamo rimodulato gli ingressi scaglionati a scuola con orari diversi e percorsi d’accesso diversificati, con il contingentamento dell’affluenza degli studenti nelle classi per evitare assembramenti”.

Ma non è tutto. La dirigente scolastica ci illustra anche le ulteriori misure adottate dalla scuola: “Non solo un’attenzione particolare è stata data alla sanificazione delle aule, che viene effettuata con appositi sistemi di lavaggio ogni venerdì rispettando un rigoroso protocollo di pulizia. Per noi è stato fondamentale dare vita a tutta una serie di incontri per sensibilizzare i genitori sugli strumenti di prevenzione contro il virus. La collaborazione delle famiglie è indispensabile per affrontare momenti delicati come questo, inoltre l’introduzione del green pass obbligatorio per accedere a scuola ci ha permesso di garantire elevati livelli di sicurezza sanitaria, tutelando la salute dei nostri studenti. Abbiamo aderito infine a un importante progetto pilota promosso dall’Asl di Caserta il quale ci permette di effettuare tamponi salivari agli studenti della nostra scuola. Questo sistema di monitoraggio, che non è invasivo per i ragazzi e rispetta la privacy delle famiglie, ci permette di tenere la situazione costantemente sotto controllo”.
La preside conclude infine lanciando un appello di speranza: “Il nostro impegno deve essere quello di rendere il sistema scolastico sicuro sotto ogni punto di vista così da poter tornare alla tanto desiderata normalità. Per vincere questa sfida, però, c’è bisogno del buon senso nonché dell’impegno e della collaborazione da parte di tutti, in particolar modo delle famiglie degli studenti. Inoltre dobbiamo fidarci della scienza, della medicina e della tecnologia, le quali ci offrono gli unici strumenti validi per combattere e contrastare questa pericolosa pandemia. La scuola non lascerà mai nessuno solo o indietro, ed è pronta a fare la sua parte, non solo come luogo di studio e di conoscenza, ma anche come strumento della crescita umana, civile e sociale di ognuno”.
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