Continua a fare notizia la situazione dei 190 dipendenti dello stabilimento di Marcianise che la Jabil ha deciso di licenziare. Questa mattina, davanti allo stabilimento nel comune casertano erano presenti anche lavoratori della Whirlpool, in uno slancio di solidarietà verso i colleghi. Si sono uniti, infatti, al presidio dei dipendenti della Jabil che stanno protestando contro la decisione dei licenziamenti, resa ancora più tragica dal momento di emergenza in atto. I lavoratori della Whirlpool, dal canto loro, sanno bene cosa stanno passando i colleghi della Jabil, visto ciò che è successo nel 2015. Nell’estate di quell’anno, infatti, l’Indesit cedette lo stabilimento di Carinaro alla Whirlpool e chiuse quello gemello situato a Teverola, nonostante ci fosse un piano per una reindustrializzazione che, però, non è mai avvenuta.
Lo stabilimento di Carinaro è un punto di riferimento per i pezzi di ricambio dei prodotti di marca Whirlpool per tanti stabilimenti europei, africani e anche mediorientali. I lavoratori della Whirlpool hanno portato la loro solidarietà ai colleghi della Jabil perché, come ha affermato, ciò che stanno vivendo questi ultimi potrebbe capitare a tutti. In particolare, c’è il timore che a rischio possa essere anche lo stabilimento Whirlpool di Carinaro. Stando ad alcune dichiarazioni degli operai, infatti, sembra che la Whirlpool voglia portare il magazzino in Inghilterra o in Germania. Una decisione del genere potrebbe portare alla chiusura anche di altri stabilimenti in giro per l’Italia, come quello di Napoli o di Siena. Non accennano a terminare, dunque, le vertenze che riguardano le due multinazionali statunitensi, proprietarie di stabilimenti molto vicini tra loro, quelli di Carinaro, Marcianise e Napoli.
Intanto non si registrano novità sul fronte licenziamenti della Jabil: ancora nessuna notizia da Roma. Nella capitale, il Ministero del lavoro e quello dello Sviluppo economico continuano i loro colloqui con i vertici della società americana. Oggi c’è l’incontro tra i sindacalisti e il Consiglio regionale, e ci si aspetta qualche soluzione concreta. Dai delegati Fiom-Cgil giungono voci di un possibile contenzioso in quanto l’atto del licenziamento è illegittimo ai sensi della normativa antiCovid che dispone lo stop proprio a decisioni del genere. Inoltre, come è venuto fuori da un incontro tra gli avvocati e i lavoratori, gli atti di licenziamento sono stati inviati tardivamente. I licenziamenti dovevano, infatti, essere effettuati dal 17 marzo scorso, ma la Jabil chiese la cassa integrazione per l’emergenza sanitaria da Covid-19 e tutto è slittato al mese di maggio.
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