Alta tensione a Mondragone oggi pomeriggio, per l’attesa visita del leader della Lega Matteo Salvini nella zona rossa delle palazzine ex Cirio, scenario nei giorni scorsi di gravi episodi di violenza consumatisi tra la comunità bulgara e un gruppo inferocito di persone del luogo che ha distrutto le auto e i furgoni con targa straniera parcheggiati nei pressi dei fatiscenti palazzoni. Sulla scia del disagio sociale che ormai da decenni interessa l’area, d’altronde, la “bomba” non sarebbe potuta che esplodere da un momento all’altro.
Ed è in una Mondragone dall’atmosfera quasi surreale, tra spiagge vuote e strade semi-deserte, in un clima di tensione percettibile e abbandonata dai turisti che sono scappati via dalla cittadina del litorale domizio intimoriti dall’esplosione del focolaio di Covid-19, che nel pomeriggio, sotto un sole cocente, è arrivato il parlamentare del Carroccio. Ma l’arrivo di Salvini a Mondragone, naturalmente, non poteva passare inosservato da parte delle organizzazioni antirazziste e antifasciste attive sul territorio. Così, gli attivisti si sono dati appuntamento a un centinaio di metri dall’incrocio tra viale Margherita e la Domiziana, non molto distanti dagli stand e dai gazebo pronti ad accogliere il parlamentare leghista. La piazza si è subito riempita, nonostante la città fosse praticamente militarizzata, con l’esercito a presidiare la zona rossa e i reparti della celere in assetto antisommossa a sbarrare ogni accesso all’area al fine di garantire l’ordine pubblico.

Durante le proteste e le contestazioni non sono mancati i momenti di tensione tra i manifestanti e alcuni supporter della Lega, tra questi i dirigenti del partito in Campania, il deputato Gianluca Cantalamessa e l’ex rettore dell’Università di Salerno Aurelio Tommasetti. Il nervosismo, percepibile nella piazza, è poi scoppiato all’arrivo di Salvini, con le forze dell’ordine che si sono schierate in un folto cordone a protezione del comizio e dei simpatizzanti leghisti, intervenendo anche con alcune cariche di alleggerimento per evitare che i manifestanti entrassero in contatto con la controparte della piazza. Un ragazzo ha anche riportato una ferita alla testa, dalla quale è scorso sangue in modo copioso, mentre intorno a lui la tensione continuava a crescere.

Mentre Salvini stava raggiungendo il gazebo del suo partito, protetto dalle forze dell’ordine, numerosi contestatori presenti dall’altro lato della piazza hanno iniziato a lanciare cori contro il parlamentare leghista: “Buffone, buffone“, “Sciacallo“, “Lavaci col fuoco“, s’è udito dalla folla. E appena presa la parola, il leader del Carroccio – verso il quale è stata anche gettata acqua da molte bottiglie – non ha esitato a definire i manifestanti “balordi dei centri sociali“, contribuendo così a far surriscaldare ancora di più gli animi. Salvini ha anche aggiunto: “Qui ci sono cittadini, proprietari di case o inquilini che non possono uscire di casa e che sono in ostaggio della delinquenza“. Le urla e le proteste tutt’intorno, comunque, non gli hanno consentito di proseguire nel suo discorso, mentre un cordone di agenti di polizia era sempre fisso a sua protezione e degli altri militanti leghisti. Il leader della Lega, quindi, ha incontrato alcuni residenti italiani delle palazzine ex Cirio, alle porte della zona rossa, istituita per contenere il focolaio da Coronavirus dei giorni scorsi. Naturalmente, ma è superfluo dirlo, durante questa concitata giornata sono state del tutto ignorate le norme di distanziamento sociale da parte di chiunque fosse presente in quella zona di Mondragone. A causa delle forti proteste e del clima di tensione, poi, Salvini ha annullato il successivo appuntamento mondragonese, al lido Kuursal, dove lo attendevano l’ex sindaco Giovanni Schiappa, il consigliere regionale Gianpiero Zinzi e l’europarlamentare Valentino Grant, che ha persino parlato di “attentato alla democrazia“, riferendosi proprio alle proteste di piazza contro il leader del suo partito.
(Foto dalla manifestazione di Simona Di Nardo)
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