La Corte d’Assise non ha dubbi: Pasquale Puca, detto ‘o minorenne, elemento apicale della criminalità organizzata egemone nel Comune di Sant’Antimo, fu il mandante dell’omicidio di Francesco Verde, denominato ‘o Negus, avvenuto nella città alla periferia nord di Napoli il 28 dicembre del 2007.
I carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno eseguito, all’interno della Casa di Lavoro di Tolmezzo, a Udine, dove è internato per altra causa, l’ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere nei confronti del pericoloso criminale
Il processo, da cui scaturisce la misura restrittiva predetta, celebrato dinanzi alla Corte d’Assise di Appello, sulla scorta delle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha provato che l’efferato fatto di sangue consentì alla compagine di camorra capeggiata da Pasquale Puca di esercitare il predominio sul territorio, confederandosi con il gruppo Marrazzo. Fu proprio Vincenzo Marrazzo, infatti, ad occuparsi della fase esecutiva dell’agguato.
Il clan Puca è un sodalizio camorristico operante sia nella periferia est di Napoli sia nelle zone limitrofe, più precisamente nell’area dei Comuni di Sant’Antimo e Casandrino. Il fondatore, Giuseppe Puca, luogotenente di Raffaele Cutolo, fu ucciso in un attentato camorristico il 7 febbraio 1989.
Il clan ha vissuto il suo massimo splendore e fama nel periodo in cui era vivo Giuseppe Puca. Infatti in quell’intervallo di tempo, la cosiddetta “batteria di fuoco” di Sant’Antimo era considerata come tra le più pericolose d’Italia. All’epoca fece clamore in Sant’Antimo, l’omicidio di Carla Campi, uccisa nel 1980, perché stava per testimoniare contro la Nuova camorra organizzata di Cutolo.
Fece scalpore sia l’omicidio del fratello di Giuseppe, Aniello Puca sia l’eliminazione a Sant’Antimo della famiglia Di Matteo, dove furono uccise, in sole 24 ore, ben sei persone tra uomini e donne. I primi furono trovati in un’auto, bruciati a Santa Maria Capua Vetere, mentre le seconde uccise nel loro basso. Infine, alcuni giorni più tardi, venne ucciso un altro familiare dei Di Matteo nel carcere di Ascoli Piceno.
I successori, Pasquale Puca, imprenditore, e Ferdinando vengono arrestati nel 2009 dal nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Sono tra gli altri indagati per l’omicidio del boss del clan Verde, Francesco, ucciso nel corso di una faida ventennale che ha lasciato sull’asfalto decine di morti.
A Terzigno, invece, i carabinieri della locale stazione sono intervenuti per sgominare un giro di banconote false. È di origini cinesi e ha 57anni l’uomo arrestato dai militari, per detenzione di droga a fini di spaccio e possesso di denaro falso.
Durante una perquisizione domiciliare Jianjua Cai, già noto alle forze dell’ordine, è stato trovato in possesso di 350 euro in banconote contraffatte e di 10 grammi di “shaboo-cristal meth”, una metamfetamina dagli effetti stimolanti molto potenti, largamente diffusa tra i pusher cinesi. Nell’abitazione del 57enne anche un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento. Lo straniero, sottoposto agli arresti domiciliari, è ora in attesa di giudizio.
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