Era il 1970 e la Campania, nata come istituzione regionale già a partire dal secondo dopoguerra, veniva riconosciuta formalmente quale regione a statuto ordinario. Da allora, fino a oggi, sono innumerevoli gli eventi storici, anche drammatici, che hanno lasciato un segno profondo nell’identità dell’intero territorio regionale e nella memoria dei suoi abitanti. È proprio questo lo scopo della mostra fotografica intitolata I nostri primi 50 anni, organizzata dalla Regione servendosi dello sterminato archivio fotografico dell’agenzia Ansa. L’esposizione, attraverso la documentazione dei fatti e degli eventi storici che hanno segnato mezzo secolo di storia, vuole celebrare i principali avvenimenti che hanno contribuito a far parlare della Campania nel mondo.

L’allestimento era previsto inizialmente presso le sale del Palazzo Reale di Napoli, ma la pandemia da Covid-19 ha reso necessaria la sua trasposizione online. Così, la mostra virtuale sarà visibile sul sito internet della Regione Campania e sul portale dell’Ansa a partire dalla prossima settimana. La rassegna si presenterà agli spettatori seguendo le tappe principali della storia regionale fino ai giorni nostri: le foto si focalizzeranno sulle vicende operaie legate all’Italsider di Bagnoli, sull’abbandono del Rione Terra di Pozzuoli causato dal fenomeno del bradisismo, sull’apertura dello stabilimento dell’Alfasud di Pomigliano d’Arco, sul dramma e sulle cicatrici indelebili lasciate nella memoria dei campani dal terremoto dell’Irpinia del 1980, sulla drammatica e devastante alluvione di Sarno del 1998, ma ci sarà spazio anche per grandi momenti di gioia collettiva come il primo scudetto del Napoli vinto nel 1987 grazie ai prodigi di Diego Armando Maradona, ma anche per i faraonici progetti che hanno cambiato in maniera indelebile lo skyline del capoluogo partenopeo come l’inaugurazione del Centro direzionale, nato come polo di servizi di avanguardia internazionale.

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