Proseguono le numerose iniziative e appuntamenti su tutto il territorio casertano in vista dell’Aversa Pride che si terrà il prossimo 25 giugno nella città normanna. Dopo le giornate di prevenzione dalle infezioni sessualmente trasmissibili (Ist) al Centro Commerciale Campania e l’incontro sulla medicina di genere LGBTI+ a cui hanno preso parte diversi esperti del campo medico-assistenziale, la biblioteca comunale “Gaetano Parente” di Aversa si prepara a ospitare la presentazione del libro Comunismo queer. Note per una sovversione dell’eterosessualità del filosofo torinese Federico Zappino, edito dalla casa editrice Meltemi. All’evento culturale, in programma domenica 12 giugno alle ore 18:30, oltre all’autore sarà presente Carmen Ferrara, dottorandə in Mind, Gender and Language presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, la quale modererà la presentazione. L’iniziativa è organizzata dall’associazione per la salvaguardia e la promozione dei diritti delle persone LGBTQIA+ Rain Arcigay in collaborazione con la Biblioteca Centro di Documentazione LGBT di Caserta. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura (MiC).
Secondo le tesi espresse tra le pagine del saggio lo sfruttamento e l’esclusione all’interno dell’odierna società capitalistica si manifestano sia con caratteri universali che particolari. Per Zappino poter lottare efficacemente contro il sistema vuol dire fronteggiare ciascuna delle singole matrici di oppressione da cui il capitalismo trae linfa per affermarsi e riprodursi socialmente. La teoria queer si pone l’obiettivo di denunciare l’eterosessualità e l’omotransfobia impliciti nel pensiero, nella cultura e nelle istituzioni contemporanee. Tali tesi vogliono altresì evidenziare la natura totalitaria e oppressiva dell’eterosessualità e dell’eteronormatività. È utile precisare che Zappino considera l’eterosessualità non come un semplice orientamento sessuale bensì come una matrice epistemica e materiale, ossia un modo di produzione delle persone organizzato in una struttura gerarchica e piramidale e che quindi produce diseguaglianze sociali, culturali, politiche ed economiche. È da queste gerarchie che derivano fenomeni come l’omotransfobia e la violenza dì genere.
Facendo leva sulle specifiche condizioni di debolezza e di vulnerabilità di ogni singolo individuo, il capitalismo contemporaneo genererebbe molteplici forme di sfruttamento le quali darebbero vita all’esclusione sociale. Se l’omofobia, la bifobia, la lesbofobia e la transfobia persistono nella società odierna è perché sono fenomeni compatibili con il modello socio-economico attualmente vigente. Le relazioni di genere e sessuali sarebbero, in ultima analisi, i prodotti di un ordine sociale di matrice eterosessuale e patriarcale, ordine che esprime il suo dominio attraverso l’oppressione delle minoranze etnico-culturali, perpetrando e legittimando le diseguaglianze sociali e la violenza di genere. La riproduzione sociale, culturale e comportamentale di tale sistema sarebbe pertanto funzionale, secondo il filosofo, al mantenimento dello status quo.
A questo punto sorge spontanea una domanda: è possibile sovvertire il presente senza tener conto delle strutture sociali sulle quali si sorregge? Per Zappino la risposta è ovviamente no. Nel caso specifico dell’oppressione di genere e sessuale la sua matrice è l’eterosessualità intesa come sistema di potere. Ambire alla sovversione dell’eterosessualità significa perciò lottare contro il capitalismo a partire dalle sue cause più profonde anziché dai suoi effetti più immediati. Il prodotto dell’eterosessualità, in altre parole, sarebbe una relazione sociale eterodiretta, cioè obbligatoria, autoritaria e gerarchica. Superare il capitalismo sotto l’aspetto economico, dunque, non basterebbe ad abbattere le diseguaglianze sociali e di genere che invece resterebbero immutate. L’eterosessualità costituisce, per il filosofo, il modo di produzione delle risorse simboliche, materiali, soggettive e relazionali da cui il capitalismo attinge per dispiegare il proprio dominio e per mantenere inalterate le diseguaglianze.
Zappino, nel suo saggio, riprende e attualizza le tesi queer di Mario Mieli, uno dei più importanti teorici degli studi di genere nonché tra i fondatori del movimento omosessuale italiano, oltre ad attingere alla produzione marxiana e post-strutturalista di Michael Faucault e Jaques Deridda, con uno sguardo attento sulle teorie femministe della pensatrice americana Judith Butler e sulla critica al neoliberismo avanzata dai politologi Toni Negri e Michael Hardt. Per l’autore è necessario infatti coniugare tra loro le prospettive femministe, materialiste, queer e marxiste al fine trovare una sintesi e gettare le basi per una critica sostanziale del modo di produzione eterosessuale. Gli uomini e le donne, le loro attitudini, le loro propensioni, le loro inclinazioni, sono il frutto del modo di produzione eterosessuale della soggettività e della relazione. E questo modo di produzione è interamente sociale. La sovversione dell’eterosessualità costituirebbe perciò la condicio sine qua non per costruire una società improntata sull’eguaglianza e sulla giustizia. Comunismo queer. Note per una sovversione dell’eterosessualità può essere senza ombra di dubbio considerato un saggio filosofico controcorrente e illuminante, una voce fuori dal coro che ambisce a diventare un importante punto di riferimento nei gender studies in quanto studia e analizza nel profondo le contraddizioni, le storture e i limiti della società contemporanea, permettendo di affrontare le questioni di genere in maniera strutturale partendo da una critica radicale all’attuale sistema sociale ed economico.
Federico Zappino è scrittore, pensatore, saggista, filosofo e attivista per i diritti umani. È universalmente riconosciuto dal mondo accademico come uno tra gli esponenti più vivaci e interessanti del femminismo e del pensiero queer in Italia. Ha tradotto in italiano numerose opere riguardanti gli studi di genere, tra queste annoveriamo Stanze private della teorica americana Eve Kosofsky Sedgwick; Il pensiero eterosessuale dell’accademica francese Monique Wittig; La vita psichica del potere; Fare e disfare il genere e L’alleanza dei corpi della filosofa americana Judith Butler. Tra le sue produzioni saggistiche annoveriamo invece Il genere tra neoliberismo e neofondamentalismo e il suo ultimo successo editoriale Comunismo queer. Note per una sovversione dell’eterosessualità.