Il Napoli Femminile scende in campo per dare un calcio agli stereotipi di genere
L'evento sportivo si svolgerà l'8 marzo, in occasione della "Giornata Internazionale della Donna". Il ricavato sarà devoluto per la riqualificazione del campo sportivo del "Parco Emilia Laudati" di Secondigliano, nella periferia nord di Napoli
Sono numerose le iniziative in programma l’8 marzo per celebrare la Giornata Internazionale della Donna, e tra queste non poteva certo mancare lo sport inteso come strumento di condivisione, di partecipazione e di aggregazione per le giovani donne. Ed è per tale motivo che mercoledì – a partire dalle 18:30, presso il Centro Sportivo Capasso di via Comunale Limitone a Secondigliano, nella periferia nord di Napoli – le donne scenderanno in campo per dare un sonoro calcio agli stereotipi e alle discriminazioni di genere. A sfidarsi sul terreno di gioco saranno le giovani calciatrici del Napoli Femminile e dell’A.S.D. Secondigliano accompagnate, per l’occasione, da atlete professioniste, ex-calciatrici, volontarie e tifose, per trascorrere insieme una giornata speciale all’insegna dello sport e dell’inclusività.
Diamo un calcio agli stereotipi è il format dell’evento sportivo che si svolgerà nell’hinterland napoletano allo scopo di sottolineare come il mondo dello sport, e quello del calcio soprattutto, vadano oltre le semplici e banali distinzioni di genere, in quanto le donne impegnate nello sport hanno ampiamente dimostrato, con fatica, sudore e sacrificio, di valere tanto quanto gli uomini, e di avere tutte le carte in regola per diventare campionesse. Da Paola Egonu a Bebe Vio, da Carolina Kostner a Federica Pellegrini, da Valentina Vezzali a Tania Cagnotto, passando per le calciatrici Carolina Morace ed Elisabetta Vignotto, sono tantissime le atlete italiane che con i loro traguardi hanno sconfitto stereotipi e tabù. Si tratta di obiettivi importanti, raggiunti dopo un lungo percorso che ha permesso alle donne di potersi affermare liberamente in un mondo come quello dello sport “dominato” in passato da soli uomini.
Sebbene la Federazione Italiana Calcio Femminile sia nata nel 1968, solamente nel 1986 è avvenuto l’ingresso e il riconoscimento da parte della FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio. Le origini del calcio femminile, in Italia, risalgono a quasi un secolo fa, quando le leggendarie ragazze del GFC – Gruppo Femminile Calcistico scesero in campo guidate dalle sorelle Boccalini per sfidare apertamente il regime fascista che aveva vietato alle donne di giocare a calcio in quanto considerato “uno sport da uomini”. L’11 giugno del 1933, in barba alle leggi fasciste e correndo il rischio di venire arrestate, le eroiche calciatrici del GCF scesero sul terreno di gioco disputando la prima partita di calcio femminile della storia d’Italia. L’evento epocale si svolse su un campo a due passi da Porta Venezia a Milano. Purtroppo per le ragazze, però, il loro sogno di poter tirare liberamente i calci a un pallone si infranse quando la FIGC e il CONI, su pressione del regime di Mussolini, intervennero per sciogliere la squadra, dichiarandola fuori legge. Solamente dopo la caduta del fascismo le donne poterono tornare a giocare liberamente a calcio. Se tutto questo, oggi, è stato reso possibile, è soprattutto grazie a quelle donne coraggiose che hanno sfidato a viso aperto una società maschilista e patriarcale, vincendo la partita più importante, quella della propria libertà. Eppure ci sono ancora tanti passi da compiere affinché pregiudizi e stereotipi vengano estirpati dal mondo dello sport.
L’evento di mercoledì è organizzato dall’A.S.D. Secondigliano, associazione sportiva impegnata in prima linea in un contesto difficile come quello della periferia nord di Napoli, per fare dello sport un importante strumento di crescita e di aggregazione per le giovani generazioni, e trova la collaborazione di Prime Minister, scuola di formazione politica indirizzata alle giovani donne, vere protagoniste del futuro. All’iniziativa prenderà parte anche il Round Table Napoli, storica organizzazione a carattere filantropico composta da giovani professionisti e imprenditori da sempre sensibili ai temi dell’uguaglianza di genere. Una sinergia tra associazioni del territorio, questa, che ha permesso di dare vita all’evento dell’8 marzo, il quale avrà anche uno scopo benefico in quanto facente parte del progetto di inclusione sociale Un calcio a Gomorra, promosso dalla Fondazione “Il Fatto Quotidiano” per sostenere le associazioni impegnate nel volontariato e nella lotta alla dispersione scolastica.
La raccolta fondi, che si svolgerà durante l’evento sportivo con un’asta di beneficenza, ha come obiettivo la riapertura del campo sportivo all’interno del Parco Emilia Laudati in via Cassano a Secondigliano, un’area estesa su una superficie di 28 mila metri quadrati, e che oggi versa in uno stato di degrado e di abbandono. Sono tanti gli interventi da realizzare per rendere nuovamente il campo agibile e restituirlo agli abitanti della zona. Di questo ne è pienamente consapevole Vincenzo Strino, presidente dell’A.S.D. Secondigliano e dell’associazione Larsec: “Vogliamo offrire speranza alle famiglie del quartiere e nel quotidiano coinvolgiamo i loro figli in allenamenti e attività laboratoriali. L’obiettivo è di riqualificare un luogo che può fare davvero la differenza”. Quello di mercoledì sarà quindi un appuntamento all’insegna del divertimento e della spensieratezza, per tenere legati insieme i temi dello sport e del sociale, come spiega Angela Laurenza, co-fondatrice di Prime Minister: “Il percorso delle nostre studentesse è trasversale e abbraccia più temi. Lo sport può veicolare al meglio temi e valori che affrontiamo quotidianamente durante le lezioni della nostra scuola di formazione. Per questo vi aspettiamo!”.
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