Con il protrarsi del periodo di permanenza obbligata tra le mura domestiche, oltre alla necessità di essere sempre aggiornati sulle principali notizie provenienti dal mondo esterno, risulta quantomai vitale che ognuno di noi preveda per se stesso la possibilità di una temporanea evasione mentale, di una fuga controllata dei pensieri di questi giorni che si trasformi, se possibile, anche in scoperta e arricchimento. Avere molto tempo a disposizione comporta, inevitabilmente, anche la responsabilità di farne il miglior uso possibile, dedicandosi ad attività come la lettura o l’ascolto di musica, alle quali, nel caos della quotidianità, riservavamo minimi ritagli del nostro tempo libero. Ecco, dunque, la terza parte della nostra playlist, con altri dieci album, sempre in ordine cronologico, da scoprire o riscoprire nel corso di questa settimana. Qui è possibile trovare la prima e la seconda parte della selezione musicale.
1. Parsley, sage, rosemary and thyme – Simon and Garfunkel, 1966
In questo terzo album in studio del duo statunitense, la delicata potenza e la bellezza delle composizioni di Paul Simon e Art Garfunkel raggiungono una tra le loro vette più incredibili. Tra atmosfere sospese e magici intrecci di voci, l’album si apre con Scarborough Fair/Canticle, capolavoro senza tempo nato dalla sovrapposizione di una ballata medioevale con una canzone di protesta, e ci regala immagini sospese tra ricordo, sogno e cruda realtà quotidiana, con un equilibrio che non sembra nemmeno concepibile. Da segnalare anche la nostalgica Homeward Bound e l’onirico volo notturno di For Emily, whenever I may find her. Un gentile grido di umanità e poesia nel bigio ventre del mondo moderno.