Orta di Atella, Gaudino non è più sindaco: si dimettono dieci consiglieri
Si conclude dopo appena un anno l'amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Vincenzo Gaudino. Dieci consiglieri hanno depositato le loro dimissioni. A guidare le redini della città sarà il commissario prefettizio Giuseppe Guetta
Si conclude così, in una giornata uggiosa, alla vigilia della settimana del Santo Natale e dopo appena un anno di amministrazione durante il quale si è potuto fare ben poco per la città, la compagine politico-amministrativa di centrosinistra guidata dal sindaco Vincenzo Gaudino. È stata una parabola turbolenta e tortuosa quella dell’ultima amministrazione atellana, con la fascia tricolore che fin dai primi mesi del suo insediamento nella casa comunale, in viale Francesco Petrarca, ha dovuto fare i conti con una lunga serie di divergenze politiche sorte all’interno della sua stessa maggioranza, in particolare all’interno del gruppo dei Democratici & Riformisti. Strappi che hanno altresì causato diverse “crisi di governo” che non hanno fatto altro che rallentare e ostacolare la macchina comunale, in un territorio che, al contrario, avrebbe un grande bisogno della presenza delle istituzioni per risollevarsi.
A decretare il prematuro epilogo dell’esperienza politica del centrosinistra ortese sono stati dieci consiglieri comunali appartenenti sia alla maggioranza che all’opposizione i quali, nella giornata di martedì 13 dicembre, si sono recati di comune accordo – bypassando il consueto “strumento politico” della presentazione di un’eventuale mozione di sfiducia contro la fascia tricolore tra i banchi del civico consesso – presso lo studio del notaio Paolo De Biase di Grazzanise, in provincia di Caserta, dove hanno depositato le loro le dimissioni evitando così la discussione della crisi in consiglio comunale. Il documento dimissionario è stato infatti firmato dai consiglieri dell’opposizione Gianfranco Arena, Antonio Russo, Maria Iovane, Pasquale Lamberti, Raffaele Lampano e Giovanna Migliore; a loro si sono aggiunte le firme del presidente del Consiglio Comunale Antonio Carbisiero e della consigliera Maria Di Pietro, entrambi appartenenti al gruppo politico Orta in Movimento, espressione dell’ex senatore del Movimento 5 StelleFabio Di Micco. Agli otto consiglieri se ne sono così aggiunti altri due appartenenti, invece, alla maggioranza, ossia Antonio Santillo e Adriana Laura Cinquegrana, entrambi eletti tra le file dei Democratici & Riformisti.
Mentre i sopracitati consiglieri rassegnavano le proprie dimissioni, il sindaco Vincenzo Gaudino era impegnato – in qualità di primo cittadino di Orta di Atella – a partecipare al Comitato Provinciale sull’ordine e la sicurezza pubblica, convocato d’urgenza presso la Prefettura di Caserta in seguito alla sconvolgente rapina a mano armata consumatasi domenica sera all’interno della Chiesa Evangelica di via San Michele, la quale avrebbe potuto concludersi in maniera ben più tragica. Secondo i consiglieri dimissionari, Gaudino avrebbe svolto le sue funzioni da amministratore in perfetta “solitudine”, ignorando le richieste pervenute dai banchi dell’opposizione e dai suoi ex alleati e assumendo – a loro dire – decisioni politiche e amministrative in maniera spesso poco condivisa. Il primo cittadino ortese, dal canto suo, prendendo atto di quanto accaduto, ha ribadito la sua ferrea volontà e ferma decisione di non aver voluto sottostare, né cedere alle continue pressioni politiche ricevute dai “franchi tiratori” appartenenti alla sua stessa maggioranza, prendendo così le distanze da quelle vecchie logiche che per decenni l’hanno fatta da padrone a Orta di Atella, condannando all’oblio un’intera comunità di cittadini.
In molti, nell’apprendere questa notizia, si staranno chiedendo legittimamente cosa accadrà adesso nella cittadina dell’hinterland casertano. Il Prefetto di Caserta, il dott. Giuseppe Castaldo, ha già individuato nella figura del dott. Giuseppe Guetta il ruolo di commissario prefettizio della città, in attesa che l’amministrazione uscente sbrighi gli ultimi affari correnti. Il compito dell’ennesimo commissario di Orta di Atella sarà quello di guidare la città in vista delle prossime elezioni comunali che con molta probabilità si svolgeranno nella prima finestra elettorale utile, che potrebbe corrispondere con questa primavera, nel periodo che va dal 15 aprile al 15 giugno. E mentre le opposizioni e il centrodestra possono brindare e festeggiare, con una settimana d’anticipo rispetto alle feste, la caduta prematura dell’amministrazione targata Gaudino; per il centrosinistra ortese è arrivato il momento di compiere una profonda riflessione affinché non commetta nuovamente gli stessi errori e trovi il coraggio e la forza per ricompattarsi in vista della prossima tornata elettorale attorno a un programma di governo chiaro e definito, che metta al centro le priorità del paese e dei cittadini.
Una cosa tuttavia è da sottolineare per una questione di onestà intellettuale adesso che il seggio del sindaco è tornato nuovamente vacante: per l’ennesima volta la città di Orta di Atella, il cui passato è stato segnato più di una volta, e in maniera indelebile, dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, si trova a dover fare i conti con il proprio destino e il triste presente. E una domanda sorge altrettanto spontanea: potrà mai uscire la città atellana dalla palude fatta di melma e di fango nella quale è rimasta per troppo tempo impantanata, letteralmente presa “in ostaggio” da una classe politica totalmente inadeguata, inetta e non di rado corrotta e collusa con i peggiori ambienti affaristico-criminali? Ancora una volta l’ultima parola spetterà alla democrazia, ossia alla volontà dei cittadini, sperando, sempre, che l’amore per la propria terra e la salvaguardia del bene comune prevalgano – a differenza di quanto accaduto in questi giorni – sugli interessi privatistici di poche privilegiate persone.
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