Già in passato ci siamo occupati sulle pagine del nostro giornale di un tema molto delicato e sentito nella città di Orta di Atella, ossia quello delle politiche sociali, in particolare per quel che riguarda i servizi assistenziali rivolti alle persone affette da disabilità. Le problematiche e le criticità emerse in questi anni sono state tante, sia per responsabilità politiche pregresse, sia perché sono mancati progetti e iniziative concrete da parte delle amministrazioni passate che mettessero al centro le necessità e i bisogni dei diversamente abili. Durante gli anni duri del commissariamento i cittadini atellani si sono trovati a subire un grosso vuoto politico che si è tradotto purtroppo nella scarsa attenzione e nel poco interesse da parte dell’Ente nei confronti di quelle che erano le richieste sacrosante nonché l’urgente bisogno di diritti delle persone affette da handicap. Per mesi, infatti, in città non si è fatto altro che parlare della cancellazione del trasporto per i disabili, argomento che abbiamo affrontato già in passato, ascoltando con attenzione le voci delle associazioni attive sul territorio. Abbiano inoltre affrontato il tema dei rapporti tra il Comune di Orta di Atella e l’ambito territoriale C6, ossia l’organismo sovraterritoriale che si occupa della programmazione, della concertazione e del coordinamento degli interventi riguardanti l’erogazione delle prestazioni e dei servizi sociali a livello locale.
La situazione è stata a lungo sottovalutata, al punto che la città atellana ha dovuto fare i conti con una difficile condizione di “isolamento” che non ha permesso all’Ente di poter accedere ai fondi necessari per la realizzazione di quei programmi di assistenza territoriale di vitale importanza per le famiglie ortesi le quali si sono ritrovate sole nell’affrontare un’enormità di problemi, facendosi carico, a proprie spese, di situazioni insostenibili sotto il profilo assistenziale ed economico causate da una mancata programmazione degli interventi da adottare. Di recente la questione è tornata di nuovo attuale in seguito all’intervento effettuato tra i banchi di Palazzo Montecitorio del deputato ortese di Fratelli d’Italia Giovanni Russo il quale aveva usato toni molto duri nei confronti dell’attuale amministrazione di Orta di Atella guidata dal sindaco Vincenzo Gaudino. Durante il question time alla Camera dei Deputati il parlamentare del partito di Giorgia Meloni aveva puntato il dito contro la compagine politica di centro-sinistra che regge da pochi mesi le sorti della città atellana, sottolineando come, dal suo punto di vista, l’amministrazione atellana peccasse di immobilismo politico proprio su un tema così delicato come quello della disabilità.

Nel frattempo la stessa amministrazione ortese, dopo una lunga interlocuzione con gli alleati per il completamento della giunta comunale, aveva indicato nella dott.ssa Eugenia Olivia la figura più adatta a ricoprire il delicatissimo e complicato ruolo di assessora alle Politiche Sociali. La neoassessora ha dovuto fin da subito rimboccarsi le maniche, mettendosi a lavoro con grande dedizione nel gestire un assessorato che versava in condizioni a dir poco precarie, dovendo fare i conti con una macchina comunale sotto organico, ridotta in questi anni all’osso poiché carente di mezzi e di risorse, senza alcuna possibilità di poter accedere nell’immediato a quei finanziamenti necessari per invertire la rotta, ciò a causa delle gravi inadempienze ereditate dal passato e che ancora oggi pesano sulla città. Tra gli argomenti principali che ha voluto affrontare l’amministratrice locale c’è stato proprio il tema riguardante il trasporto dei disabili al fine di garantire azioni e interventi mirati a sostegno delle persone affette da handicap. In data 8 marzo 2022 il Comune di Orta di Atella, ai fini del ripristino del servizio di mobilità assistita, aveva pubblicato sul proprio sito internet tutta la documentazione necessaria per poter presentare la domanda di accesso al servizio. All’indomani della data di scadenza del bando pubblico, però, presso gli sportelli comunali sono state presentate solamente quattro domande, un numero esiguo per l’attivazione del servizio in una città che conta oltre 27mila abitanti.
Sulla questione ha infatti voluto fare chiarezza la stessa neoassessora. “Uno degli obiettivi primari che ci siamo prefissati con l’attuale amministrazione, fin dal primo giorno del mio insediamento in giunta avvenuto appena due settimane fa, è stato proprio quello di focalizzarci sulla questione del trasporto delle persone diversamente abili”, ha affermato la componente della giunta comunale, la quale ha spiegato: “L’amministrazione ha emesso nel mese di marzo un atto deliberativo che indicava la procedura d’accesso al servizio di trasporto degli utenti che ne facevano richiesta per far sì che venissero accompagnati dalla propria abitazione ai rispettivi centri di riabilitazione con relativa e qualificata assistenza a bordo. Alla scadenza del bando però – sottolinea l’assessora – sono state solamente quattro le famiglie ortesi che hanno fatto richiesta di regolare fruizione del servizio. Si tratta di un numero molto esiguo che va in contrasto con i principi di equa distribuzione delle somme disponibili, il che andrebbe a inficiare con l’attivazione dell’intero servizio a spese dell’Ente secondo quelli che sono i capitoli di spesa e le regole di bilancio da rispettare”.

Non sarebbe tuttavia da escludere che il bando sia stato poco pubblicizzato nonostante fosse stato pubblicato on-line sul sito del Comune, oltre che affisso con un avviso pubblico in bacheca all’ingresso del Municipio, motivo per il quale alcune famiglie ortesi non avrebbero avuto la possibilità di venirne a conoscenza nei tempi opportuni prima della data di scadenza. Per ovviare a questa eventualità tutte le famiglie che usufruivano in precedenza del servizio sono state contattate telefonicamente una ad una dagli assistenti sociali del Comune per avere conferma sulla loro attuale condizione e sulla loro necessità di usufruire del trasporto pubblico. “Per cercare di superare questa problematica – ha affermato l’assessora – è stato già dato indirizzo di verifica agli uffici comunali e agli assistenti sociali affinché venga fatta una ricognizione approfondita che permetta di rilevare l’effettiva presenza di cittadini che abbiano bisogno del servizio, in maniera tale da valutare accuratamente le esigenze delle famiglie e poter dare loro una risposta adeguata in base ai loro reali bisogni. Questa sorta di screening – prosegue – ci permetterà di adottare delle soluzioni personalizzate e allo stesso tempo di utilizzare quei pochissimi fondi di cui attualmente disponiamo in maniera oculata e razionale, senza sprecare un solo centesimo dei finanziamenti pubblici ma anche accertandoci che nessun cittadino rimanga indietro”.
“Il benessere delle famiglie ortesi – sottolinea l’esponente della giunta – fa parte delle nostre priorità e rappresenta un tema che ci sta particolarmente a cuore. Il sostegno alle politiche sociali e alle pari opportunità sono i punti cardine dell’azione politica di questa amministrazione. Appena insediatami, pur fra mille difficoltà, ho subito messo mano a un’accurata review dei servizi sociali erogati alla cittadinanza. Per tale ragione non esiterò ad attivarmi personalmente per poter effettuare tutte le verifiche necessarie sempre nell’ottica della prevenzione e del superamento delle situazioni di bisogno, di difficoltà sociale e di quelle condizioni particolari di non autonomia personale secondo quelli che sono i principi delle pari opportunità, della non discriminazione, dell’inclusività, dell’universalità e dei diritti di cittadinanza”. L’assessora ortese ritorna poi sulla questione del trasporto dei disabili per fare ulteriore chiarezza e sgombrare il campo da ogni possibile dubbio: “Una volta completate tutte le procedure e le verifiche del caso non è da escludere aprioristicamente una rimodulazione del servizio il quale, nel momento in cui non si dovessero ricevere ulteriori riscontri da parte delle famiglie richiedenti, potrebbe essere sostituito nell’eventualità da un rimborso spese elargito dal Comune per coprire i costi del trasporto delle persone disabili verso i centri di riabilitazione. In ogni caso ci impegneremo nel trovare una soluzione fattibile per le famiglie, ascoltando con attenzione e accogliendo le loro richieste ed esigenze”, rassicura l’assessora ortese.
Tra gli argomenti affrontati assume infine grande rilevanza anche la programmazione degli interventi da adottare a livello territoriale per quel che riguarda l’erogazione dei servizi sociali, azioni per il cui indirizzo e attuazione è fondamentale la presenza dei rappresentanti delle istituzioni ortesi alle riunioni dell’ambito C6. “La nostra presenza è stata confermata all’interno dell’ambito e stiamo partecipando con regolarità a tutte le riunioni e le iniziative dell’ente territoriale. Ci sono tante questioni importanti da affrontare tra cui quelle inerenti a un’adeguata attuazione delle politiche sociali e alla relativa erogazione dei servizi. Il nostro obiettivo primario – afferma l’assessora – sarà quello di partecipare ai diversi bandi in maniera tale da poter presentare quei progetti che permetteranno lo sblocco dei finanziamenti. Si tratta di fondi che ci consentiranno di erogare adeguatamente quei servizi sociali di cui hanno urgente bisogno le famiglie ortesi. L’iter procedurale per poter accedere ai finanziamenti richiederà i tempi necessari e bisognerà rispettare tutti gli step burocratici previsti. Purtroppo ci troviamo a gestire una situazione complessa che non è dipesa da noi. Siamo dovuti partire da zero poiché il Comune, negli anni passati, ha disertato i bandi regionali mentre altri progetti sono stati bocciati con la conseguente perdita dei fondi. Adesso ci toccherà fare il triplo del lavoro per recuperare il tempo perduto e per creare nuove opportunità per la città di Orta di Atella, cercando di sbloccare e di ottenere quanti più fondi possibili nell’interesse della cittadinanza, sempre dimostrando attenzione per le fasce più deboli della popolazione”, conclude l’assessora alle Politiche Sociali.

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