Con la cerimonia di premiazione in diretta streaming dalla Mole antonelliana, è calato ieri il sipario (virtuale) sulla trentottesima edizione del Torino Film Festival. Gli otto giorni di programmazione online della rassegna, diretta per il primo anno da Stefano Francia di Celle, hanno visto un’intensa partecipazione del cinema campano tra film di finzione, corti e mediometraggi e lavori documentari. E anche durante i giorni conclusivi della kermesse, Napoli è entrata nel palinsesto con due opere documentarie che hanno portato al centro della narrazione ragazzi e ragazze della città.
Presentato fuori concorso nella sezione Corti, Scene da un laboratorio di Luigi Barletta porta in scena l’Istituto Casanova di Napoli, la più grande scuola secondaria superiore del Sud Italia a offrire percorsi curriculari di audiovisivo. Il regista, anche docente di Cinematografia presso l’Accademia di Belle arti partenopea e tra i curatori della sezione speciale del festival Il cinema è scuola che ha ospitato una serie di iniziative e incontri con istituzioni italiane e internazionali impegnate nell’ambito della formazione cinematografica, durante il primo quadrimestre 2019-2020 ha ripreso frammenti del laboratorio teatrale tenuto dall’attore Paolo Serra in una classe dell’Istituto napoletano. Con la registrazione in presa diretta, Barletta (che ha insegnato al Casanova per cinque anni) ha fatto dialogare l’auto-racconto degli studenti mediato da interviste individuali e video-selfie girati da loro stessi con gli smartphone, senza “nessuna traccia precisa – spiega l’autore – poiché l’intento era spingerli a mostrare la loro vita senza filtri e pregiudizi”. Ne è venuto fuori un materiale eterogeneo, dal quale emerge la narrazione senza maschere di una quotidianità, dentro e fuori le pareti scolastiche, fatta di passioni e timori. In tal senso, il film di Barletta è un sincero spaccato di vita adolescenziale (interrotta dal sopraggiungere della pandemia e dall’avvento della didattica a distanza) che lascia intravedere la pulsante creatività di una generazione capace di costruire costantemente, ogni giorno, il racconto di sé attraverso l’autoriflessione a mezzo social.