Le nostre scelte alimentari sono determinanti per il benessere del nostro organismo e dalla dieta possono scaturire tanti benefici quanti malesseri, a seconda che essa sia adeguata o meno al nostro organismo e al nostro stile di vita. Un collegamento che ad alcuni potrebbe sembrare impossibile se non bizzarro è, infatti, quello tra intestino e cervello.
L’asse esistente fra questi due organi fa sì che uno squilibrio intestinale possa causare problematiche quali ad esempio cefalea, mal di testa ed emicrania. Tali disturbi possono influire negativamente sulla qualità della vita della persona che ne è affetta e causare altre problematiche, come irritabilità, alterazioni del sonno, ansia, depressione, affaticamento e non soltanto.
Nonostante le origini di un’emicrania o della cefalea non siano ancora totalmente chiare e dimostrate, esistono evidenze scientifiche illustranti il ruolo chiave dell’alimentazione. Su quali meccanismi si basano suddette evidenze? Sulla capacità di alcuni cibi di favorire stati infiammatori, di provocare picchi glicemici o di causare vasodilatazione.
Una dieta a basso contenuto di sale tutela da problematiche quali l’ipertensione arteriosa, quindi è consigliato evitare o ridurre il consumo di insaccati, cibi in scatola e alimenti preconfezionati, oltre che non eccedere nell’aggiunta di sale come condimento dei piatti preparati quotidianamente. I grassi hanno un ruolo fondamentale sia nell’insorgenza del mal di testa che nella sua durata. Essi sono la causa dell’instaurarsi di fenomeni infiammatori, per cui mantenere il giusto rapporto tra Omega-3 e Omega-6 ed evitare il consumo di grassi non salutari è ideale.
Alterazioni del microbiota intestinale sono fra le cause scatenanti di emicranie. Cambiamenti in negativo dovuti, per esempio, a uno stress psico-fisico indotto da un’alimentazione squilibrata causano una maggiore produzione di cortisolo, uno squilibrio della permeabilità intestinale e favoriscono fenomeni infiammatori alla base dell’emicrania. Dieta sana e supporto di probiotici proteggono dalle problematiche appena citate. Disturbi gastrointestinali come stitichezza, diarrea, reflusso gastro-esofageo, infezioni da Helicobacter Pylori, celiachia, sindrome del colon irritabile possono favorire la cefalea per produzione di citochine pro-infiammatorie, malassorbimento di nutrienti eccetera.
Le stesse citochine pro-infiammatorie sono responsabili dei fenomeni di mal di testa molto più comuni in soggetti sovrappeso o con grave obesità. Un giusto apporto di carboidrati, proteine, grassi buoni, vitamine, fibre e probiotici tutela, dunque, sia dall’insorgenza che dall’acutizzazione di fastidiosi mal di testa. Agire preventivamente, inoltre, riduce la necessità di ricorrere a farmaci antinfiammatori, che rappresentano la prima scelta in soggetti affetti da emicrania, i quali possono essere fortemente gastro-lesivi e pertanto causare danni allo stomaco e agli organi annessi oppure risolvere solo momentaneamente il fastidio.

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