Arriva da Palazzo Santa Lucia la decisione di prorogare la zona rossa che comprende i palazzi ex Cirio a Mondragone. Le misure di prevenzione e contenimento del possibile contagio nell’area dureranno fino al prossimo martedì 7 luglio, dando tempo alle istituzioni e alle autorità di valutare il da farsi ed elaborare le migliori strategie del caso. Ancora blindati, dunque, palazzo Drago, palazzo Roma, palazzo A-G, palazzo Nuovo Messico e palazzo California, prevalentemente abitati da una comunità bulgara. La situazione è stata a dir poco turbolenta in quel di Mondragone nell’ultima settimana, con la convivenza forzata di esercito e forze dell’ordine con i residenti dei palazzi e con i manifestanti del paese. Non ha aiutato, poi, la venuta di Matteo Salvini nel comune casertano, da molti ritenuta una trovata elettorale per raccogliere voti e consensi in vista delle prossime regionali. Tra guerriglia a colpi di sassi e sedie, tra auto e furgoni distrutti o incendiati, la tensione nel comune balneare è percepibile anche a distanza di sicurezza. Di certo il 7 luglio sarà un giorno importante, un giorno d’esame per le istituzioni che stanno avendo a che fare con il rompicapo Mondragone.
L’arrivo di Salvini nel comune del Casertano, in particolar modo, ha suscitato molte polemiche, poi scaturite addirittura in disordini e scontri. La venuta del leader della Lega non poteva passare inosservata da parte delle organizzazioni antirazziste e antifasciste attive sul territorio. Così, gli attivisti si sono dati appuntamento a un centinaio di metri dall’incrocio tra viale Margherita e la Domitiana, non molto distanti dagli stand e dai gazebo pronti ad accogliere il parlamentare leghista. La piazza si è subito riempita, nonostante la città fosse praticamente militarizzata, con l’esercito a presidiare la zona rossa e i reparti della celere in assetto antisommossa a sbarrare ogni accesso all’area al fine di garantire l’ordine pubblico. Le forze dell’ordine, a un certo punto, sono intervenute con alcune cariche di alleggerimento per evitare che i manifestanti entrassero in contatto con la controparte della piazza. Un ragazzo ha anche riportato una ferita alla testa, dalla quale è scorso sangue in modo copioso, mentre intorno a lui la tensione continuava a crescere.
Nel mezzo del caos scoppiato all’improvviso, in molti hanno pensato che la vicenda potesse essere terreno fertile per la criminalità organizzata, la quale potrebbe capitalizzare sul malessere di un territorio. Il vicesindaco di Aversa, Benedetto Zoccola (già nello stesso ruolo proprio a Mondragone e, quindi, attento conoscitore di quella realtà), ha parlato proprio di “violenze fomentate dalla criminalità”, visto che secondo lui “c’è qualche politico che soffia sul fuoco per fare propaganda”. Anni di abbandono e di marginalizzazione sociale hanno trasformato l’ex area Cirio in un vero e proprio quartiere ghetto, sul quale si giocano diversi interessi in ballo: da una parte ci sono le infiltrazioni della criminalità che, approfittando dell’atteggiamento superficiale delle istituzioni e della carenza dei presidi minimi di legalità, si è impossessata dell’area trasformandola in una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche in un ricettacolo per il contrabbando e per la prostituzione; dall’altra, ci sono gli interessi dei palazzinari, che gestiscono in maniera predatoria il mercato dei fitti in nero sugli immobili. Un’emergenza sociale tanto quanto quella di natura sanitaria, che potrebbe subire una svolta il 7 luglio, quando dovrebbe finire la zona rossa.
Intanto, come scrive Il Mattino, sono 28 i casi di Coronavirus emersi da una seconda attività di screening, con esecuzione di circa 3mila tamponi. Dal primo screening (circa 750 tamponi) erano risultate positive 43 persone, quasi tutte di nazionalità bulgara e residenti nei cosiddetti Palazzi Cirio. I 28 casi sono così divisi: 2 sono stati rilevati il 27 giugno, 13 il 28 giugno e 13 il 29 giugno.Il Dipartimento di prevenzione della Asl di Caserta ha evidenziato che 27 dei 28 casi positivi rilevati sono risultati essere dipendenti di un’azienda agricola sita nel comune di Falciano del Massico, confinante con Mondragone. I dipendenti risultati positivi sono domiciliati a Mondragone (18), a Falciano del Massico (4), a Sessa Aurunca (3), a Carinola (1) e a Recale (1).
Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?
Commenti riguardo questo post