È tutto pronto per il 7 novembre: domenica i cittadini ortesi saranno chiamati alle urne per scegliere chi dovrà guidare le sorti di Orta di Atella dopo due anni di commissariamento. Nella coalizione a sostegno del candidato sindaco Gianfranco Arena spicca sicuramente la lista Alternativa per Orta. Dopo aver intervistato Fabio Capasso sui temi della legalità e della sicurezza, questa volta abbiamo discusso assieme al candidato al consiglio comunale Giovanni Misso sui temi della disabilità e dell’assistenza socio-sanitaria. Misso fu già candidato alle elezioni comunali del 2018 per la lista Diversamente Ortesi, un progetto politico composto da disabili e da persone che conoscono bene il problema della disabilità. Questa volta l’aspirante consigliere, da anni impegnato nel mondo dell’associazionismo, ci riprova di nuovo affinché il tema della disabilità trovi spazio all’interno del dibattito pubblico e della futura azione amministrativa.
Cosa proponete sul versante delle politiche sociali?
“Per anni il tema delle politiche sociali a Orta di Atella è stato il grande assente dal dibattito pubblico, creando cittadini di Serie A e cittadini di Serie B. La situazione che abbiamo ereditato deriva sicuramente da responsabilità politiche e amministrative ben precise. Adesso però abbiamo l’esigenza di cambiare rotta e di prendere delle scelte coraggiose, che siano in totale discontinuità rispetto al passato. Bisognerà mettere al centro dell’azione amministrativa i bisogni delle persone. Per fare questo il Comune di Orta di Atella dovrà tornare ad assumere un ruolo di rilievo all’interno dell’ambito territoriale C6 per quel che riguarda la promozione delle politiche sociali. Il nostro Comune, purtroppo, non ha mai partecipato alle riunioni dell’ambito, e ciò ha creato non poche problematiche per chi aveva la necessità di accedere a misure di sostegno diretto. Si tratta di una situazione a dir poco paradossale che se si protrarrà nel tempo potrebbe addirittura causare l’esclusione di Orta di Atella dall’ambito”.
Il tema dei disabili è a lei molto caro. Cosa farete per loro?
“So bene cosa significhi affrontare il problema della disabilità visto che lo vivo ogni giorno in famiglia. Le amministrazioni che si sono succedute non si sono mai interessate davvero del problema e oggi ci sono decine di disabili residenti a Orta di Atella abbandonati completamente a loro stessi. La futura amministrazione avrà il compito di interfacciarsi e coinvolgere quelle associazioni attive sul territorio che si occupano dei problemi dei disabili. Tra le altre azioni che bisognerà intraprendere c’è sicuramente la realizzazione di un censimento delle condizioni di disabilità per intercettare le situazioni familiari maggiormente a rischio e intervenire in loro aiuto tempestivamente. Inoltre bisognerà ripristinare importanti servizi di utilità sociale come il banco alimentare e il trasporto gratuito per i disabili, i quali rappresentano degli strumenti di sostegno indispensabili. Sarà compito dei futuri amministratori dare un segnale importante affinché non ci siano più diseguaglianze. Chi come me conosce e vive da dentro il problema è pronto a fare la sua parte”.
Quali sono i vostri progetti per una maggiore inclusività sociale?
“La nostra coalizione non è certo povera di idee e di programmi. Abbiamo tanti progetti interessanti da attuare sia nel breve che nel lungo periodo. Professionisti ed esperti dei diversi settori non mancheranno dal dare il loro contributo alla futura amministrazione. Un’attenzione particolare verrà rivolta alle condizioni di disagio familiare per le quali sarà previsto un rafforzamento degli strumenti di sostegno da affiancare alla social card. Per noi l’inclusività sociale sarà una priorità. A Orta di Atella ereditiamo una situazione socio-economica disastrosa e il rischio che molte famiglie, soprattutto quelle più numerose, cadano in condizioni di povertà è dietro l’angolo. Inoltre sarà necessario attivare uno sportello comunale che si interfacci ai bisogni e alle esigenze delle famiglie, che dia delle soluzioni concrete ai loro problemi e che offra assistenza sociale gratuita a seconda delle necessità”.
Cosa farete per tutelare il diritto alla salute?
“A Orta di Atella i cittadini si sono visti negare negli anni un diritto fondamentale come il diritto alla salute. La città ha bisogno di strutture funzionali che ospitino un primo soccorso e una guardia medica, così da non costringere i cittadini ortesi ad andare fuori paese per ricevere cure e assistenza. Questi interventi saranno adottati a favore delle persone anziane, ma permetteranno di avere una maggiore attenzione per quei pazienti che necessitano di essere seguiti da specialisti a seconda della loro condizione patologica. Anche l’amministrazione dovrà fare la sua parte, prendendosi cura dei propri cittadini, e questo lo si potrà fare grazie a iniziative volte a sensibilizzare le persone in merito alle patologie più comuni e ai relativi sistemi di cura e di prevenzione sanitaria. Bisognerà inoltre affrontare il problema dei caregiver, ossia quelle figure che offrono assistenza in ambito familiare la cui condizione è stata aggravata dallo scoppio dell’epidemia di Covid-19. Queste persone non solo devono accudire i propri cari ma si trovano nella condizione di non poter svolgere liberamente il proprio lavoro, pertanto vanno adottate delle misure di sostegno adeguate affinché il loro impegno sia socialmente accettato e riconosciuto. Le cose da fare sono tante e noi saremo pronti a fare la nostra parte. La salute e la dignità delle persone vengono prima di ogni altra cosa”.
Cosa farete per migliorare la vivibilità cittadina?
“Saranno davvero tanti gli interventi che dovranno essere attuati per migliorare la vivibilità in città. Oggi Orta di Atella è letteralmente invivibile e i cittadini non ne possono più di vivere in tutto questo degrado. Una questione che voglio sottolineare è quella delle barriere architettoniche che vanno abbattute senza se e senza ma, e questo dovrà essere uno degli elementi che saranno assimilati nella pianificazione del nuovo Puc. Inoltre bisognerà programmare la realizzazione di aree di sosta apposite per disabili e donne incinte. Con l’aumento della popolazione quello del posto auto è diventato un problema e bisogna dare la priorità a chi si trova in condizioni oggettive di svantaggio. La città dovrà offrire tutta una serie di servizi che vadano incontro alle esigenze e ai bisogni dei suoi cittadini, solo così potremmo realizzare un paese davvero inclusivo e vivibile. Bisogna voltare pagina, iniziare a ragionare sulle questioni realmente importanti, mettendo al centro il cittadino e la comunità di cui fa parte. Gianfranco Arena ha messo su una squadra pronta a risolvere i nostri problemi con intelligenza ed efficacia. Merita per questo la nostra fiducia”.
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