“Van Gogh: The Immersive Experience”: a Napoli la mostra virtuale sul pittore olandese
Definita dalla CNN come una delle migliori esperienze immersive dell'anno, e dopo aver fatto registrare milioni di visite nel mondo, l'exhibit digitale sul padre del post-impressionismo approda a Napoli, dove sarà visitabile fino al 30 aprile
Dopo il grande successo internazionale riscosso in Europa, in Asia e in America, con milioni di visitatori provenienti da ogni angolo del mondo, fa tappa a Napoli la mostra virtuale Van Gogh: The Immersive Experience, incentrata sulla vita e le opere di uno dei più rivoluzionari e innovativi pittori dell’arte moderna: Vincent Van Gogh. L’exhibit, visitabile fino al 30 aprile, è curata da Exhibition Hub, società specializzata nella progettazione e nella produzione di mostre immersive e di edutainment, ossia di eventi a scopo educativo senza rinunciare all’intrattenimento. L’esposizione digitale è stata allestita nella seicentesca Chiesa di San Potito, a ridosso del centro storico della città partenopea, a due passi dal Museo Archeologico Nazionale e dall’ottocentesca Galleria Principe di Napoli. Il luogo di culto è stato infatti recentemente oggetto di un importante restauro che gli ha ridato nuova luce.
La mostra interattiva, definita dalla CNNcome una delle migliori esperienze immersive dell’anno, nasce per celebrare i 170 anni dalla nascita del padre del post-impressionismo, presentando al pubblico le sue opere attraverso i più innovativi strumenti tecnologici impiegati per la ricostruzione virtuale della realtà. Quello delle mostre immersive rappresenta oggi un trend in costante crescita, rivelatosi utile per compensare l’indisponibilità di molti dei capolavori dell’arte sparsi in giro nel mondo, e che sta riscuotendo un notevole successo soprattutto tra i giovani, i quali possono vivere, grazie alle nuove tecnologie, un’interessante e inedita esperienza visiva. Una modalità che si è rivelata molto utile ed efficace soprattutto in ambito educativo, e che ha permesso ai neofiti, alle scolaresche, ai giovanissimi ma anche alle famiglie di avvicinarsi in maniera stimolante e interattiva al mondo dell’arte.
UN VIAGGIO TRA SOGNO E REALTÀ
La retrospettiva costituisce un viaggio immersivo a 360° nel mondo onirico del pittore olandese, proiettando i visitatori in una dimensione surreale capace di offrire stimoli e spunti di riflessione su uno degli artisti più influenti, amati e discussi di sempre. All’interno dello spazio espositivo, esteso su una superficie di circa mille metri quadrati, sono stati installati sessanta proiettori ad altissima definizione. Lo scopo è quello di trovare un “punto di contatto” tra l’arte e la riproduzione digitale, animando le pareti e il pavimento dello spazio espositivo con le opere dell’artista grazie a tecnologie d’avanguardia come la projection mapping, la virtual reality e il digital show. Il risultato è un’esperienza multisensoriale in site-specific tra suoni, luci, colori e immagini ipnotizzanti che permettono al visitatore di scoprire, sotto una lente nuova, 350 capolavori di Vincent Van Gogh sparsi in tutto il mondo, per la prima volta riuniti virtualmente in un’unica antologia espositiva.
Una sezione della mostra è stata interamente dedicata allo studio approfondito dell’arte pittorica del padre del post-impressionismo, fornendo informazioni dettagliate sugli stili, sui modelli sulle tecniche adottate dal grande pittore olandese. Una sala è stata inoltre destinata alla riproduzione del capolavoro La camera di Vincent ad Arles, realizzato tra il 1888 e il 1889, del quale esistono tre versioni differenti custodite rispettivamente al Van Gogh Museum di Amsterdam, all’Art Institute di Chicago e al Musée d’Orsay di Parigi. I tre dipinti ritraggono l’iconica camera da letto del pittore nella sua dimora ad Arles, in Francia, suo luogo di ritiro prediletto, e all’interno del quale aveva in progetto di realizzare un atelier dove poter ospitare le opere degli artisti della sua epoca. Sogno che purtroppo naufragò di fronte all’impovvisa e inaspettata scomparsa dell’artista, ancora oggi oggetto di dibattito.
Grazie alla realtà virtuale (VR) i visitatori vengono “catapultati” direttamente nel mondo quotidiano di Van Gogh, nella sua arte, tra gli amici e gli affetti familiari, come il Dottor Gachet e il fratello Theo, passeggiando lungo le strade lastricate di ciottoli, tra sentieri di campagna, campi di grano, balle di fieno, fino a poter ammirare i paesaggi campestri, i girasoli e le notti stellate che hanno reso celebre in tutto il mondo il pittore olandese, trasformandolo in un’icona pop. Sarà così possibile “toccare con mano” l’esistenza tormentata, la sensibilità, la fragilità, l’umanità e i segreti di un’artista che in vita godette immeritatamente di poca fama e scarsa notorietà, tornato alla ribalta solamente in tempi più recenti. Un laboratorio creativointitolato Colora e pubblica è stato infine allestito per i più piccoli e rivolto alla didattica delle scuole, risultando molto apprezzato anche dai più giovani. In quest’area i visitatori possono cimentarsi liberamente nel disegno ispirandosi alle opere del grande artista olandese, disegni che potranno conservare come ricordo della mostra.
LA LOCATION
La Chiesa di San Potito, scelta come location della mostra immersiva, venne realizzata sulla collina della Costagliola nella prima metà del XVII secolo dall’architetto partenopeo Pietro de Marino. Nel corso dei secoli il luogo di culto ospitò gli ordini delle monache benedettine e basiliane. Il primo restauro della basilica fu ultimato nel 1780, conferendole l’attuale aspetto in stile neoclassico, per poi divenire, nel 1808, con la soppressione degli ordini religiosi, una caserma destinata alle truppe francesi. La chiesa rimase successivamente in disuso per un lungo periodo, fin quando non venne riabilitata e affidata alla Congrega degli Ufficiali di Banco per volontà di Francesco I di Borbone, sovrano del Regno delle Due Sicilie. L’ex monastero adiacente alla chiesa venne poi riconvertito, nel corso del XX secolo, in caserma dei Carabinieri.
La chiesa venne chiusa dopo il terremoto del 1980, precipitando in uno stato di abbandono, e venendo tristemente depredata di alcune delle sue opere. Dopo quasi quarant’anni di chiusura e di degrado, in seguito a un sostanziale intervento di riqualificazione, il sito religioso è stato riaperto al pubblico per la prima volta nell’estate del 2017, per poi ricevere ulteriori interventi di restauro terminati nel 2022, i quali hanno permesso al luogo di culto seicentesco di rinascere e di presentarsi ai visitatori in tutta la sua monumentale bellezza. Oggi, grazie all’opportunità offerta dalla mostra su Van Gogh, i visitatori possono tornare ad ammirare l’antica chiesa napoletana. Di grande fascino è l’abside del tempio, dominato da un’imponente altare maggiore decorato con preziosissimi marmi policromi del XVIII secolo. All’interno della basilica è inoltre possibile ammirare diversi dipinti di grande valore artistico come San Potito trafitto dal chiodo infuocato del pittore fiammingo Niccolò De Simone; la raffigurazione della Madonna col Bambino e i Santi Antonio e Rocco di Andrea Vaccaro; la straordinaria Madonna del Rosario di Luca Giordano e diverse opere raffiguranti San Potito del pittore puteolano Giacinto Diano.
NFORMAZIONI PER LA VISITA
Van Gogh: The Immersive Experience, in mostra a Napoli fino al 30 aprile, è allestita presso la Chiesa di San Potito, situata in via Salvatore Tommasi, ed è visitabile tutta la settimana, dal lunedì alla domenica, tranne di mercoledì (giorno di chiusura), dalle ore 10:00 alle 20:00. L’ultimo ingresso è alle ore 19:00. La durata dell’esperienza immersiva è di circa sessanta minuti. I biglietti sono comodamente acquistabili da casa o dal proprio smartphone attraverso la modalità di prenotazioneon-line la quale prevede diverse opzioni d’acquisto in base alle esigenze dei visitatori (clicca qui). Per ricevere maggiori informazioni sulla mostraè possibile consultare il sito ufficiale dell’evento www.vangoghexpo.com.
L’exhibit si aggiunge ad altri due appuntamenti imperdibili con l’arte e la bellezza attualmente in corso nella città partenopea. Parliamo della temporanea Degas, il ritorno a Napoli, allestita presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, e incentrata sulle opere del pittore impressionista Edgar Degas; e la retrospettiva Artemisia Gentileschi a Napoli, ospitata nelle sale di Palazzo Piacentini in via Toledo, sede delle Gallerie d’Italia, e dedicata a una delle artiste più emblematiche dell’arte italiana nonché icona indiscussa dell’emancipazione femminile: Artemisia Gentileschi. Grazie a questa ricchissima offerta di mostre d’arte e di eventi culturali, oltre all’immenso patrimonio artistico-monumentale custodito, la città di Napoli si conferma ancora una volta una delle capitali indiscusse dell’arte e della cultura in Italia e in Europa.
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