Era stato minacciato di morte lo scorso 7 marzo il comandante dei vigili urbani di Arzano Biagio Chiariello dopo che all’esterno del comando della polizia municipale della città erano stati affissi dei manifesti funebri con il suo nome e la sua fotografia. Un chiaro segnale di avvertimento da parte della criminalità organizzata affinché il comandante-colonnello interrompesse le indagini e le sue operazioni volte al ripristino della sicurezza e della legalità in città, diventata teatro in questi mesi di una violenta e sanguinosa faida di camorra che ha coinvolto anche le città limitrofe di Frattamaggiore, Frattaminore, Afragola e Caivano. In seguito alle minacce e alle intimidazioni ricevute da ignoti partirono immediatamente le indagini da parte della Direzione distrettuale antimafia (Dda) al fine di individuare i mandanti del vile gesto itimidatorio, e finalmente stamattina i carabinieri del nucleo operativo di Castello di Cisterna, su esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, hanno tratto in arresto due indiziati.
A finire in manette quest’oggi è stato così Mariano Monfregolo, trentanovenne arzanese già noto alle forze dell’ordine e fratello di Giuseppe Monfregolo, ritenuto dagli inquirenti uno dei boss dell’omonimo clan di camorra egemone nell’area nord di Napoli, con base operativa nelle case popolari della “167” di Arzano, il quale era stato scarcerato il 18 gennaio scorso. La sua liberazione aveva dato nuova forza e linfa al sodalizio criminale arzanese, andando ad alimentare una pericolosa guerra tra clan rivali per la supremazia sull’hinterland napoletano. Assieme al fratello del boss è finito nel registro degli indagati anche un altro sospettato, si tratta di un ventunenne anch’egli di Arzano, nei confronti del quale è stato disposto il divieto di dimora nel territorio della Regione Campania. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, entrambi gli indagati sarebbero i responsabili delle minacce rivolte al comandante Biagio Chiariello: i due sono infatti accusati di minaccia a pubblico ufficiale aggravata dalle modalità mafiose.
Tali minacce e intimidazioni furono infatti perpetrate nei confronti del comandante dei vigili urbani dopo il coordinamento di alcuni blitz negli alloggi popolari della “167” di Arzano, roccaforte e base operativa del clan Monfregolo, con l’obiettivo di combattere l’occupazione abusiva di alcuni appartamenti delle case popolari destinati ai cittadini bisognosi e indigenti e dei quali si erano invece impossessati illegalmente e con la forza alcuni affiliati al clan, e all’interno dei quali questi ultimi vi svolgevano i propri loschi e sporchi affari criminali. “Oggi ha vinto lo Stato”, ha commentato il comandante Chiariello ai microfoni di Fanpage: “Questa notizia è un ottimo segnale contro la criminalità e il malaffare. Finalmente possiamo mettere un freno alla loro prepotenza e riaffermare i principi della legalità e della giustzia sul nostro territorio”. Al comandante Chiariello e a tutto il corpo della polizia municipale di Arzano non può che andare tutta la nostra vicinanza e la nostra solidarietà: la camorra non vincerà.