Una delle tematiche più sentite e discusse a Orta di Atella, situata come sappiamo nel cuore della tristemente nota Terra dei Fuochi, è sicuramente quella legata alla tutela dell’ambiente e alla gestione dei rifiuti. Purtroppo, nella città atellana, per anni sono sono mancati interventi efficaci che fossero volti alla salvaguardia ambientale nonché un vero e proprio piano di intervento e di indirizzo politico che mettesse al centro dell’azione amministrativa la cura e la protezione del patrimonio ambientale. La difesa dell’ambiente, infatti, è un diritto fondamentale sancito dagli articoli 9 e 41 della Costituzione. Difendere l’ambiente coincide inoltre con un altro diritto importantissimo, il diritto alla salute, tutelato dall’articolo 32 della Costituzione. Non è infatti ammissibile, al giorno d’oggi, l’esistenza di città che non siano vivibili e compatibili con quelle che sono da un lato le esigenze dei cittadini e dall’altro il rispetto dell’ambiente.
Nella città atellana le criticità ambientali sono davvero numerose: gran parte di esse sono state ereditate dal passato proprio perché è mancata da parte degli amministratori locali quell’attenzione e quella sensibilità nel comprendere che oggi, difendere l’ambiente, vuol dire innanzitutto tutelare il diritto alla vita, essendo l’uomo un essere vivente che non può vivere senza instaurare un rapporto di rispetto con la natura. Per questo motivo le politiche ambientali assumono oggi più importanza che mai, soprattutto in una città nella quale le cicatrici lasciate dalla speculazione edilizia sono ancora evidenti. Di ciò ne è pienamente consapevole l’attuale vicesindaco Enzo Tosti il quale ricopre anche il ruolo di assessore all’ambiente. Si tratta infatti di una delega molto importante, assegnatagli virtù del suo decennale impegno all’interno dei comitati e delle associazioni ambientaliste appartenenti alla rete Stop Biocidio, da sempre in prima linea per ottenere giustizia e verità sulla Terra dei Fuochi. Assieme al vicesindaco abbiamo così affrontato i temi principali in merito alle iniziative adottate dal suo assessorato a distanza di pochi mesi dall’insediamento della nuova amministrazione.

Ad oggi in che condizioni si trovano le aree maggiormente a rischio presenti sul territorio ortese?
“Sono numerose le aree a rischio e le criticità ambientali persistenti sul territorio. Per anni nelle nostre campagne sono stati abbandonati rifiuti di ogni genere, senza che venissero presi provvedimenti per contrastare efficacemente il fenomeno dello sversamento illegale e senza mai programmare interventi e azioni di bonifica che potessero ripristinare la salubrità dei terreni. Già con gli interventi della terna commissariale c’è stato un cambio di rotta rispetto al passato nelle politiche ambientali, un solco all’interno del quale è proseguita la nostra azione amministrativa volta alla tutela del patrimonio ambientale. Innanzitutto nell’Area Pip, trasformata negli anni in un’enorme discarica a cielo aperto, dopo le sollecitazioni effettuate dal Comune, il consorzio Atella Moda, ente che gestisce l’area, ha rispettato i propri impegni attraverso il regolare smaltimento dei rifiuti e provveduto alla pulizia dei luoghi. Adesso il sito produttivo in via Bugnano è sotto il controllo e la sorveglianza dello stesso consorzio. Una notizia positiva riguarda anche l’ex discarica di San Giorgio, la quale è rientrata all’interno del PRB – Piano Regionale di Bonifica. Questo vuol dire che il sito orfano sarà oggetto di bonifica. Per quel che riguarda l’ex deposito Eldo, il quale è stato più volte teatro di roghi e di incendi anche di grosse proporzioni, con un’ordinanza specifica abbiamo disposto la messa in sicurezza del sito a carico della curatela fallimentare che gestisce il capannone. Una situazione molto più complessa abbiamo invece riscontrato sull’ex sito di stoccaggio in località San Pancrazio. Dal 2004, all’interno di quell’area, insiste una discarica che ha un impatto ambientale negativo per il nostro territorio. Tuttavia, in diciotto anni, nessuna delle amministrazioni che si sono susseguite ha mai avuto la premura di occuparsene. L’ex discarica è attualmente oggetto di contenzioso in quanto insiste su un’area privata e ci siamo attivati anche in questo frangente per trovare una soluzione definitiva al problema”.

Quali sono le iniziative che state mettendo in campo per contrastare efficacemente lo sversamento illegale dei rifiuti?
“Assieme alla giunta comunale abbiamo studiato e messo a punto una serie di piani d’intervento per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Nello specifico, con l’ordinanza numero 16 del 5 maggio 2022 abbiamo provveduto alla disposizione immediata per la messa in sicurezza, la rimozione e lo smaltimento di pericolose tettoie di amianto nei capannoni dell’ex stabilimento Leanza. Parliamo di un sito produttivo, attualmente in stato di abbandono, situato a due passi dalle abitazioni, in un’area densamente popolata, costituendo un reale rischio per la salute dei nostri cittadini. Con l’ordinanza numero 18 del 5 maggio abbiamo inoltre disposto un’azione di sgombero e di rimozione di diversi cumuli di rifiuti sversati in alcuni fondi agricoli situati in via Viggiano, nelle immediate vicinanze dell’ex Eurocompost. In quell’area sono state scoperte diverse discariche abusive al cui interno venivano stoccati illegalmente rifiuti di ogni genere tra cui pneumatici usurati, materiale plastico e materiale di risulta proveniente da cantieri edili. Anche questa è un’area fortemente a rischio, in quanto già in passato si sono verificati roghi tossici, ed è attualmente monitorata e attenzionata. Nei mesi precedenti, invece, abbiamo svolto un’importante azione di bonifica nell’area di via Astragata, nella frazione di Casapozzano. Qui abbiamo provveduto alla rimozione di numerosi cumuli di rifiuti speciali e di diverso materiale combusto estremamente pericoloso. Nello stesso periodo abbiamo provveduto a bonificare altre due aree, anch’esse soggette a sversamenti illegali, situate tra via Lanzano e via Ciardulli, alle spalle del centro commerciale Fabulae. Un altro sito di stoccaggio abusivo è stato infine bonificato nei pressi di via Viggiano, sotto la rampa dell’Asse mediano in direzione Frattamaggiore-Caivano. Per prevenire e punire questi fenomeni pericolosi, oltre ai controlli a tappeto effettuati sul territorio dalla polizia municipale sotto la guida del comandante Ciro Balsamo, a breve provvederemo all’installazione di moderni sistemi di videosorveglianza così da poter monitorare ventiquattr’ore su ventiquattro le aree maggiormente a rischio”.

Per quel che riguarda invece la raccolta dei rifiuti in città qual è la situazione?
“Negli ultimi giorni sono sorte diverse problematiche per quanto concerne la raccolta dei rifiuti, disagi ai quali stiamo provando a dare risposte e soluzioni celeri. Sarebbe altresì opportuno sottolineare che fin dall’inizio del nostro insediamento sono emerse una serie di inadempienze da parte della Gpn, l’azienda che si occupa dei servizi ecologici e ambientali in città. L’attuale contratto di gestione per la raccolta dei rifiuti, stipulato già prima del nostro insediamento, risulterebbe infatti inadeguato rispetto alle reali esigenze di smaltimento del territorio. Nonostante le sanzioni applicate all’impresa, il Comune di Orta di Atella, a oggi, ha pagato con regolarità tutti i canoni. Per tale ragione abbiamo contestato all’azienda le proprie inadempienze di servizio nei confronti dell’Ente, in particolare per quel che riguarda il mancato raggiungimento delle soglie per la raccolta differenziata, oggi ferma tra il 33% e il 37%, circa venti punti al di sotto della media regionale del 53%. Basti solamente pensare che nella vicina Marcianise la raccolta differenziata raggiunge picchi dell’80%. Siamo di fronte a numeri bassissimi che costituiscono un campanello d’allarme per noi amministratori. Con questi dati negativi, che bocciano clamorosamente la nostra città, è urgente compiere un passo in avanti rispetto alle strategie ambientali adottate in passato le quali si sono dimostrate inefficaci e fallimentari. È urgente oltre che necessario riscrivere da capo un nuovo piano industriale sul ciclo dei rifiuti in quanto si tratta di un problema sistemico”.

In virtù di questa situazione estremamente critica, quali strategie state adottando per incrementare e potenziare la raccolta differenziata?
“Al di là delle inottemperanze della Gpn, per uscire da questa impasse è necessaria una maggiore collaborazione da parte della cittadinanza la quale non è stata sensibilizzata né informata abbastanza sulle modalità di raccolta e di conferimento dei rifiuti urbani. Ci sono diversi quartieri della città in cui non viene rispettato il calendario di raccolta. Per fronteggiare questa situazione provvederemo all’avviamento di una campagna di educazione e di sensibilizzazione sull’importanza della raccolta differenziata. Siamo però consapevoli che per arginare il fenomeno gli strumenti educativi e informativi da soli non bastano, pertanto è necessario adottare provvedimenti più incisivi. Per tale ragione abbiamo iniziato ad effettuare sopralluoghi e controlli nelle aree soggette a segnalazioni, così da sollecitare gli utenti a rispettare il calendario di raccolta. Laddove si sono verificate gravi situazioni di inadempienza e di infrazione delle regole, abbiamo attivato l’iter per emettere sanzioni amministrative, anche salate, e continueremo a farlo. Nel frattempo, per garantire il corretto funzionamento del servizio, gli uffici tributari comunali hanno avviato un censimento sul pagamento della tassa sui rifiuti (TARI) affinché i cittadini virtuosi vengano premiati del loro impegno. Restiamo tuttavia fiduciosi che nella comunità ortese prevalga il buon senso e soprattutto il rispetto per l’ambiente e il territorio. Se raggiungeremo una buona percentuale di raccolta differenziata non solo ne guadagneremo di salubrità ambientale, ma potremo ottenere un sensibile risparmio sui costi di gestione e di smaltimento. Solo collaborando tutti insieme, amministratori, imprese, commercianti e cittadini, potremmo raggiungere dei buoni risultati. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte”.

Per la tutela del verde pubblico e per la vivibilità cittadina, infine, quali iniziative avete intrapreso?
“Anche sul versante della manutenzione del verde pubblico abbiamo dovuto fronteggiare diverse complicazioni in quanto la Gpn dispone di un solo addetto a tale compito. Nonostante questa situazione stiamo comunque improntando il nostro lavoro a una maggiore cura e attenzione del verde cittadino. Un importante supporto è arrivato dai lavoratori del Consorzio Unico di Bacino (CUB) i quali sono stati indirizzati dall’Ente a supporto della Gpn per quel che riguarda la manutenzione delle aree verdi. Stiamo provvedendo anche a una regolare pulizia delle strade con gli automezzi a disposizione. Per il 2023, inoltre, abbiamo destinato un capitolo di spesa da destinare alla realizzazione della tanto attesa isola ecologica, un’infrastruttura indispensabile in una città come la nostra. Nel frattempo abbiamo avviato le operazioni di manutenzione e di messa in sicurezza del parco giochi in via Verdi. Secondo la road map che ci siamo prefissati, dopo anni di incuria e di abbandono, entro questa estate restituiremo un importante polmone verde alla città nonché un luogo di ritrovo, di condivisione e di socialità per bambini, giovani e anziani. Voglio anche rassicurare i cittadini sulla questione dei tralicci dell’alta tensione situati in via Lampitelli, nei pressi dell’area giochi. Le verifiche effettuate dai tecnici della Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, hanno mostrato che i valori del campo magnetico nell’area, nel momento di massima tensione elettrica dell’elettrodotto situato a un’altezza di 23 metri da terra, sono al di sotto del valore di un microtesla (µT) mentre i limiti stabiliti dalla legge vanno dai tre ai dieci microtesla. Questo vuol dire che nell’area non c’è alcun rischio da inquinamento elettromagnetico, motivo per cui i cittadini possono stare tranquilli. Ci tengo infine a ringraziare le tante associazioni attive sul territorio impegnate sulle tematiche ambientali come Plastic Free, Legambiente, i ragazzi di Go! – Giovani ortesi e dell’Asd Cantera Ortese i quali sono stati protagonisti di importanti iniziative di volontariato e di cittadinanza attiva. Il loro impegno fa parte di quel cambiamento culturale e di quella presa di coscienza di cui la città ha bisogno. Abbiamo appena iniziato, c’è tantissimo lavoro da fare e sono numerosi gli impegni da mantenere per i prossimi mesi. Per realizzare ulteriori progetti bisognerà pazientare un po’, ma siamo convinti che finalmente potremo dare nuova luce al nostro amato paese. Nel cuore della Terra dei Fuochi stiamo coltivando il seme della rinascita”.

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