IL FESTIVAL
C’è grande attesa al Real Sito di Carditello, cuore vivo e pulsante di Terra di Lavoro, per la prima edizione del Wimby Fest. Dall’8 al 10 settembre il suggestivo ed elegante sito borbonico situato nel territorio di San Tammaro, in provincia di Caserta, ospiterà concerti di musica live, dibattiti e iniziative sui temi della tutela e della sostenibilità ambientale. Il termine “Wimby“, da cui prende nome la rassegna, non è altro che l’acronimo di “World is my backyard”, ossia “Il mondo è il mio giardino”, slogan utilizzato dagli ambientalisti per denunciare i cambiamenti climatici causati dal surriscaldamento globale e dall’inquinamento provocato dalle attività umane le quali, senza freni né vincoli, stanno distruggendo il pianeta.
La parola Wimby nasce anche come risposta al termine “Nimby“, utilizzato in maniera sprezzante dagli scettici e dai negazionisti del clima e della devastazione ambientale contro gli stessi ambientalisti. Eppure, il loro nobile scopo, non è solo quello di denunciare i crimini commessi contro la natura, ma anche di dimostrare nei fatti che un nuovo modello di sviluppo, socialmente, economicamente ed ecologicamente sostenibile, rispettoso dell’uomo e dell’ambiente, sia realizzabile a patto che vengano adottate politiche ambientali efficaci accompagnate da una radicale riconversione ecologica.

Per i promotori dell’evento bisogna affrontare con urgenza le questioni ambientali di fronte agli stravolgimenti climatici che stiamo vivendo. E quale luogo più rappresentativo per lanciare un messaggio così importante se non da un territorio provato dalla devastazione ambientale come la “Terra dei Fuochi“? Un’area vastissima, per decenni vittima di sversamenti illegali di rifiuti, e che adesso prova a riemergere dal degrado, dall’abbandono e dai tentacoli della camorra grazie a cittadini e associazioni. La manifestazione è infatti organizzata dal comitato Stop Biocidio, rete di associazioni ambientaliste che da anni denunciano lo scempio ambientale in Campania, in collaborazione con Fridays For Future e il consorzio Coop4Art, specializzato nella riconversione e nella rigenerazione ambientale.
“Il festival si pone due obiettivi: da un lato quello di creare una nuova coscienza ambientale tra le giovani generazioni; dall’altro quello di proseguire nella raccolta fondi del Progetto Veritas 2.0, per fare chiarezza sul dramma dei tumori nella Terra dei Fuochi“, afferma Enzo Tosti, attivista e portavoce di Stop Biocidio. “Le istanze della manifestazione sono tantissime“, prosegue Nunzia Costanzo di Sottoterra – Movimento Antimafie. “L’evento è il frutto della sinergia delle tante realtà coinvolte le quali stanno facendo un grande lavoro. Al Wimby Fest vogliamo creare un forte senso di comunità che è ciò di cui hanno bisogno i nostri territori per rinascere“, sottolinea l’attivista. “Saranno tre giorni di musica e divertimento da non perdere, per ribadire un concetto semplice: che difendere l’ambiente vuol dire salvare il pianeta e assieme a esso il nostro futuro“, conclude Davide Dioguardi, portavoce nazionale di Fridays For Future.

IL REAL SITO DI CARDITELLO
È proprio dal Real Sito di Carditello, simbolo della rinascita del territorio casertano, che prende linfa la grande voglia di riscatto di cittadini e comitati della “Terra dei Fuochi”. Lo stesso sito borbonico ha alle spalle una lunghissima storia che affonda le radici nel lontano 1787, quando venne fatto edificare da Carlo III di Borbone come maniero per l’allevamento di razze equine pregiate da fornire alla corte reale. Successivamente il complesso venne fatto ampliare da Ferdinando IV di Borbone, che lo trasformò in un’enorme fattoria dedita alla coltivazione del grano e all’allevamento delle bufale. La tenuta, estesa su una superficie di oltre 2.200 ettari, comprendeva terreni coltivati, pascoli, allevamenti e boschi ricchi di selvaggina per le battute di caccia.

Durante la seconda guerra mondiale il sito venne occupato prima dalle truppe tedesche, poi da quelle alleate, che lo spogliarono e lo depredarono delle sue ricchezze. Iniziò così un lento processo di abbandono e di declino della reggia borbonica, la quale venne trasformata dalle organizzazioni criminali in un’enorme discarica a cielo aperto. Questo inaudito e inaccettabile sfregio non solo al territorio casertano ma anche all’identità storica e culturale della Campania e di tutto il Sud Italia venne denunciato coraggiosamente da un pastore locale, Tommaso Cestrone, che qui si spense nel 2013 stroncato da un infarto, difendendo il sito fino alla fine dei suoi giorni nonostante le minacce della camorra e passando alla cronaca come “l’angelo di Carditello”.

La storia di Cestrone generò una forte ondata di commozione, tanto da attirare l’attenzione di stampa e istituzioni. Nel 2014 il Ministero della Cultura prelevò la reggia e dopo una serie di interventi di restauro, il gioiello settecentesco è tornato nel 2017 nuovamente accessibile al pubblico, divenendo la location idale per festival ed eventi culturali. Nel 2021, con la sottoscrizione della “Carta di Carditello” da parte del Ministero dell’Ambiente, la reggia è stata indicata come sede dell’Osservatorio Ambientale sulla “Terra dei Fuochi” intitolato al prof. Stefano Tonziello, recentemente scomparso dopo aver passato una vita intera in difesa dell’ambiente. L’ente, attualmente in fase di costituzione, ha lo scopo di creare nuove sinergie e percorsi di partecipazione tra cittadini, associazioni e istituzioni per la salvaguardia del territorio.

IL “PROGETTO VERITAS”
I proventi dell’evento saranno devoluti per sostenere e finanziare il Progetto Veritas 2.0. Si tratta di uno studio epidemiologico indipendente di rilevanza internazionale condotto dallo Sbarro Health Research Organization, centro di ricerca avanzato della Temple University of Philadelphia, specializzato nello studio delle malattie tumorali. L’istituto è diretto dall’insigne accademico e ricercatore partenopeo Antonio Giordano, già membro dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità. La ricerca, presentata presso la Camera dei Deputati, nasce con lo scopo di fare chiarezza sul nesso di causalità che intercorre tra inquinamento e devastazione ambientale e l’incidenza e la mortalità tumorale.
Lo studio si focalizza sulla “Terra dei Fuochi”, tra le province di Napoli e Caserta, da decenni luogo di sversamento di rifiuti illegali e di roghi tossici. In questa area densamente antropizzata si registra uno dei tassi di ospedalizzazione relativa a tumori, malattie metaboliche, neurologiche e congenite tra i più alti in Italia. Si tratta di una grave emergenza sanitaria tuttora in corso denunciata da medici, attivisti e giornalisti con il termine “biocidio” e attenzionata persino dalla Corte Europea. Un problema, dunque, estremamente serio, in grado di compromettere la salute dei cittadini, ma che non ha trovato ancora risposte e soluzioni concrete né dall’attuale Governo nazionale né dalla Regione Campania.

LA RASSEGNA
La tre giorni della kermesse si svolgerà all’insegna di dibattiti, seminari, incontri, laboratori, mostre, proiezioni, performance e workshop per fare il punto della situazione su ciò che è stato fatto e che ancora bisognerà fare nella “Terra dei Fuochi”. Tanti i temi trattati, dalla salvaguardia dell’ambiente alla riconversione ambientale, passando per l’agricoltura biosostenibile alla gestione partecipata dei beni confiscati alla criminalità, fino a un utilizzo mirato dei fondi del PNRR affinché la Terra di Lavoro torni a essere quella che gli antichi definivano Campania Felix. Gli incontri formativi sui temi dell’ambientalismo si svolgeranno di mattina e di pomeriggio. Saranno allestite un’area food & drink e una per gli stand associativi; sarà inoltre prevista la possibilità di effettuare visite guidate all’interno del sito.
Ma il Wimby Fest non è solo impegno civile, partecipazione, coscienza collettiva, educazione ambientale e salvaguardia del territorio: è anche allegria, passione, condivisione, divertimento, socialità e soprattutto tanta musica dal vivo. Dall’8 al 10 settembre, sul palco del festival, si esibiranno artisti e musicisti tra i più rappresentativi della scena musicale nazionale, i quali si sono contraddistinti per la loro sensibilità sulle tematiche ambientali. Al loro fianco calcheranno lo stage tante new entry e giovani proposte della musica con carisma e talento da vendere. Andiamo ora a scoprire, giorno per giorno, la line-up della rassegna.

VENERDÌ 8 SETTEMBRE
Si accendono le luci venerdì sera al Real Sito di Carditello con le esibizioni di alcuni dei big della musica italiana. Durante la prima serata saliranno sul palco del festival artisti del calibro dei 99 Posse, che faranno ballare e cantare il pubblico con i loro inconfondibili brani raggamuffin. Spazio, poi, alla spumeggiante ed esuberante musica della Bandabardò, la quale elettrizzerà gli spettatori con il suo trascinante combat folk. La serata proseguirà all’insegna di uno dei gruppi che hanno scritto la storia del folk italiano, i Modena City Ramblers, i quali ripercorreranno la loro lunga carriera costellata di canzoni indimenticabili. Spazio anche agli RFC, gruppo casertano che fin dalla nascita ha portato il proprio ska punk in giro per l’Italia. La prima serata si chiuderà con il dj-set de La Bancarella del Terrone.

SABATO 9 SETTEMBRE
Le live performance proseguiranno sabato sera con un altro imperdibile appuntamento nel segno della musica underground. Sul palco del festival spazio a La Famiglia, storica crew partenopea nata alla fine degli anni ‘80 tra le formazioni pioniere dei generi rap e hip-hop in Italia. La serata proseguirà con un’icona della musica italiana, il rapper Piotta, che farà cantare il pubblico con le sue intramontabili hit musicali. Al Wimby Fest largo a due delle artiste più innovative ed eclettiche del panorama musicale alternativo: parliamo de La Niña, con il suo seducente e passionale urban pop, e di Dadà, salita alla ribalta dopo X-Factor grazie al suo originalissimo sound che fonde elettronica e musica della tradizione. La rassegna proseguirà con ulteriori ospiti tra cui il rapper e producer Speaker Cenzou, il giovane talento Ezeeo e il collettivo di giovani rapper e trapper CLTV Altre Frequenze.

DOMENICA 10 SETTEMBRE
L’ultima serata sarà ricca di emozioni e divertimento e si svolgerà nel segno della simpatia, della comicità e dell’irriverenza del cantautore napoletano Tony Tammaro. L’appuntamento di domenica si svolgerà quindi in compagnia di alcuni degli artisti più amati della scena musicale partenopea: ci sarà infatti Valerio Jovine con il suo reggae style, il rap emozionale di PeppOh e le sonorità etno-folk dei Tartaglia Aneuro. Durante l’evento di chiusura verrà inoltre dato ampio spazio ad alcuni degli artisti più promettenti della scena campana: ci saranno Gli Atleti, con il loro punk rock; i Tenue, con le loro sonorità indie rock; la talentuosa attrice e vocalist italo-americana Cristina Lizzul e i giovanissimi Dreaming Droogs. Special guest del festival sarà il musicista e cabarettista partenopeo Gino Fastidio.

INFORMAZIONI
Per maggiori informazioni e aggiornamenti sul festival è possibile seguire l’evento Facebook e la pagina Instagram ufficiale dell’evento, oppure contattando l’indirizzo wimbyfest@gmail.com. Per partecipare al Wimby Fest sono previste diverse modalità di ingresso che vanno dall’acquisto dei biglietti per ogni singola serata all’abbonamento completo per tutti i tre giorni della manifestazione. I titoli potranno essere acquistati al botteghino la sera stessa dell’evento oppure in prevendita sulle piattaforme di ticketing on-line Go2 e Ticketone secondo le opzioni disponibili.
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